Patrick Melrose 1x05 "Lieto Fine": la recensione

La recensione di Lieto Fine, l'ultima puntata della serie Patrick Melrose

Condividi

La storia di Patrick Melrose si conclude nella Londra del 2005, mostrando quello che accade dopo la morte di Eleanor (Jennifer Jason Leigh), la madre del protagonista. L'episodio Lieto fine fa emergere tutta la frustrazione e i problemi vissuti dal personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch con un interessante alternarsi di passato e presente ideato per seguire gli ultimi passaggi dell'evoluzione psicologica del personaggio creato dallo scrittore Edward St. Aubyn.
La puntata si apre infatti con Patrick, nuovamente da solo e alle prese con un funerale come accaduto nella première. Nei flashback si dà invece spazio all'impegno di Patrick nel cercare di rispettare la volontà di Eleanor che vuole smettere di soffrire, ritrovandosi però di fronte anche a un possibile ripensamento che non lo porta però ad avere compassione, ribadendo che è troppo tardi per dire qualcosa di significativo e in grado di cambiare la sua vita. Il ritorno nel tunnel dell'alcol viene quindi approfondito sottolineando ancora una volta le ripercussioni della situazione sui figli e sulla moglie, alle prese con comportamenti che definisce intollerabili e una situazione simile a un inferno che non è disposta ad accettare, come aveva invece fatto Eleanor, paragone che porta l'ex marito a vivere una profonda crisi a causa del timore di ritrovarsi a seguire le orme dei suoi genitori.
Le colpe della donna vengono inoltre ribadite grazie a un salto nel passato in cui si scopre come un'altra vittima di David (Hugo Weaving) le avesse scritto per rivelarle quanto aveva fatto il marito, situazione che la porta a negare di essere a conoscenza delle terribili azioni con Mary (Anna Madeley), sottolineando di aver fatto di tutto pur di proteggere il figlio, mentre con Patrick, che le dice apertamente di aver subito violenza sessuale, riesce solo a ribadire di essere stata lei stessa una vittima.
La rabbia repressa da tanti anni dal protagonista riemerge però nel momento dell'ultimo addio e Cumberbatch è davvero impeccabile nel mostrare il crollo emotivo del suo personaggio in chiesa quando, dopo aver sentito lodare a lungo la madre e aver cercato di soffocare i propri sentimenti, ribadisce duramente e con forza che se ami qualcuno lo proteggi.

Tutti i segni lasciati sulla mente di Melrose dagli abusi provano a essere superati nel periodo trascorso in rehab, tra crisi di astinenza, pensieri suicidi e potenziali relazioni per cercare, come fatto più volte in precedenza, una via di fuga fin troppo facile per pensieri negativi e ricordi. L'applauso con cui il protagonista viene accolto al suo ritorno in terapia diventa così particolarmente significativo perché rappresenta un passo verso la direzione giusta con il sostegno di qualcuno realmente in grado di sostenerlo e capirlo.
Nell'episodio viene inoltre dato spazio alla figura di Nicholas Pratt, personaggio interpretato dall'esperto Pip Torrens, che viene utilizzato nella prima parte per dare spazio all'umorismo britannico, alleggerendo la situazione grazie alle sue interazioni con una delle seguaci dell'organizzazione a cui Eleanor ha lasciato in eredità il suo intero patrimonio, e nella seconda per sottolineare l'incapacità, tra chi conosceva David, di ammetterne le colpe e capire realmente le vittime come Patrick, messo alla prova nell'ascoltare le continue lodi di un padre che gli ha rovinato la vita. L'infarto che colpisce Nick, evento affrontato non senza una certa ironia, contribuisce poi a spezzare l'ultimo legame del protagonista con la sua infanzia, consapevolezza che risulta determinante per gettare le basi verso la propria libertà, anche dai propri demoni interiori, lasciandosi definitivamente alle spalle i fantasmi del passato.

Benedict Cumberbatch as Patrick Melrose in PATRICK MELROSE (Season 1, Episode 05, "At Last"). - Photo: Justin Downing/SHOWTIME - Photo ID: PM_105_082217_B_7618.R.jpg

Edward Berger firma un ottimo finale dal punto di vista della regia trovando il perfetto equilibrio tra i vari elementi, gestendo le dimensioni temporali e le situazioni emotive dei protagonisti in modo intelligente e riuscendo inoltre a non mettere in ombra la critica sarcastica a una parte della società britannica che non va oltre le apparenze e alle proprie convinzioni. Il regista metto a frutto l'esperienza del suo cast, guidato dal sempre convincente Benedict Cumberbatch, dando inoltre spazio alla verve di Blythe Danner e Pip Torrens, coppia in grado in più passaggi di rubare la scena agli altri interpreti.
A livello visivo si conferma la grande attenzione per i dettagli e per gli spazi, mai semplici contenitori di eventi, portando a un epilogo davvero memorabile: la scelta di ritornare al momento della violenza, questa volta mostrando però un finale diverso, e seguire Patrick nel suo avviarsi verso la luce sulle note di Tender dei Blur si rivela davvero brillante e perfetta per concludere una storia dai tanti lati oscuri e drammatici con una positività evidente in cui si riporta in primo piano l'importanza dell'amore nel tentativo di vincere le proprie battaglie personali.
Cumberbatch, con Patrick Melrose, ha regalato una delle sue interpretazioni migliori grazie alla capacità di rendere realistiche e oneste le emozioni del protagonista, senza mai esagerare nella propria performance nonostante le situazioni in più momenti sopra le righe. Dagli effetti persino esilaranti dell'uso delle droghe alla disperazione più profonda, la star britannica ha saputo immedesimarsi totalmente nella lotta interiore del personaggio creato da Edward St. Aubyn, accompagnando gli spettatori della serie limitata in un percorso sicuramente non facile, ma estremamente significativo e in grado di lasciare il segno.
La sceneggiatura di David Nicholls, anche in occasione di questo finale, rimane davvero di alto livello con battute taglienti e monologhi dal grande impatto, rispettando l'atmosfera creata tra le pagine e gli intenti dell'autore dell'opera.
Patrick Melrose, dopo cinque puntate, si conferma come una delle migliori proposte della stagione televisiva, sfruttando perfettamente il talento e l'esperienza di tutte le persone coinvolte e proponendo sul piccolo schermo un racconto complesso e difficile che affronta con intelligenza e coraggio tematiche drammatiche.

Continua a leggere su BadTaste