Patrick Melrose 1x02 "Non importa": la recensione
La recensione del secondo episodio della serie Patrick Melrose, intitolato "Non importa"
Non importa porta ora gli spettatori alla radice di quei problemi ritornando negli anni '60, in una lussuosa villa del sud della Francia che è diventata la residenza della famiglia Melrose.
La puntata diretta da Edward Berger si apre però con un'affascinante sequenza in cui si assiste alla cremazione di David (Hugo Weaving), trasformando la salma in cenere dall'aspetto che ricorda da vicino proprio quelle sostanze che stanno distruggendo la vita del figlio, incapace di eliminare dalla propria mente quanto gli è accaduto anche dopo la scomparsa dell'ingombrante figura paterna che sembra ormai irrimediabilmente una parte di lui.
Il regista introduce poi la villa dei Melrose mostrandone il silenzio, la bellezza decadente e il lusso esplorandone le stanze vuote, fin da subito suggerendo l'idea di un'assenza di vita e di gioia che circonda la figura di David, despota dall'animo artistico che suscita terrore in chiunque gli stia accanto, persino nella governante che deve fare i conti con una figura autoritaria che sembra quasi compiacersi della reazione istintivamente negativa suscitata dalla sua presenza. Il giovane Patrick, ottimamente interpretato da Sebastian Maltz, viene inizialmente mostrato da solo mentre si muove spensierato per la tenuta della famiglia, guardando persino inconsapevolmente verso un abisso che presto si farà spazio nel suo animo e che lo inghiottirà negli anni successivi.
Eleanor Melrose (Jennifer Jason Leigh) sembra invece troppo impegnata a costruire la propria esteriorità apparentemente perfetta per riflettere su quanto sta accadendo nella propria vita e nella propria famiglia. La donna, fin dalle prime battute, appare particolarmente fragile e incapace di concedere al piccolo Patrick l'attenzione necessaria, con continue promesse che non sa poi mantenere.
Gli amici Anne (Indira Varma) e Victor (James Fleet) sono invece consapevoli che nel mondo di chi li ospita ci sia qualcosa di sbagliato e proprio il personaggio interpretato dalla star della serie Il Trono di Spade non esita a sottolineare la convinzione che tra i Melrose solo Patrick possieda ancora un po' di vita.
L'introduzione della coppia composta da Anne e Victor, e di quella formata da Nicholas Pratt (Pip Torrens) e Bridget Watson Scott (Holliday Granger) permette inoltre di gettare la basi necessarie a dare spazio alla vena critica, che contraddistingue i romanzi originali, nei confronti di una società privilegiata e a tratti sfacciatamente eccessiva.
Il rapporto tra padre-figlio viene proposto svelandone subito la dualità: da una parte David sembra dimostrare un certo affetto, avendo ad esempio composto un brano al pianoforte per Patrick, e dall'altra il personaggio è subito pronto a dare le proprie “lezioni di vita” in modo violento e inaspettato, quasi come se fosse obbligato a dare sfogo alle proprie frustrazioni sul figlio. L'episodio svela inoltre come la relazione con Eleanor si sia evoluta nel tempo, in modo profondamente negativo e all'insegna dell'opportunismo, lasciando nel personaggio interpretato da Jennifer Jason Leigh, il desiderio di cercare una via d'uscita anche a livello emotivo, facendo però i conti quasi immediatamente con la convinzione di non essere in grado di tener testa al consorte, situazione che la fa scivolare nell'abuso di alcol e in una disperata ricerca di libertà pronta a essere troncata sul nascere.
Gli “insegnamenti” inflitti dall'uomo sul figlio vengono poi mostrati preferendo l'orrore di una porta chiusa e del silenzio che circonda quanto sta accadendo proprio in quella stanza invisibile agli occhi, scelta artistica e metaforica ben ideata a livello visivo, offrendo una sequenza che lascia il segno e il cui orrore si insinua nella mente senza avere la necessità di mostrare i terribili gesti compiuti, affidandosi così alle interpretazioni del cast e alla suggestione emotiva, decisione risultata vincente e in grado di raggiungere il risultato sperato senza sforzo. Agli attimi più terribili dell'intera storia di Patrick si arriva inoltre passando per il racconto fatto da David della storia di re Shaka, elemento narrativo che permette di comprendere la mente complessa, e malata, dell'uomo, convinto che il dolore sia necessario per non provare più sofferenza, arrivando in questo modo a comprendere l'approccio alla vita del padre di Patrick, incapace di porre dei limiti ai proprio comportamenti e a capire la differenza tra la sua concezione deviata dell'amore e quella più pura e onesta.
La parte finale della puntata alterna il mondo degli adulti con i tentativi, tutti scivolati nel vuoto, con cui il giovane Melrose cerca di ottenere aiuto, rimanendo di volta in volta deluso. Dopo il "tradimento" della madre, che non rispetta promesse e non adempie il suo compito di genitore fallendo nel difenderlo dagli abusi, il bambino scivola in uno sconforto senza via d'uscita.
La cena tra amici porta nel frattempo all'estremo le dinamiche esistenti tra i personaggi, amplificando l'incapacità di Eleanor di opporsi agli ordini del marito, la sensibilità di Anne, l'incapacità della seducente Bridget di inserirsi in un contesto fatto di convenzioni e di giochi di potere, e l'estremo desiderio di controllo di David, non solo sulla propria famiglia.
L'orrore di quanto vissuto dal protagonista della serie viene infine amplificato da un gesto di apparentemente affetto compiuto dal padre che si rivela però il più spietato e terribile degli avvertimenti e che pone definitivamente fine con una minaccia alle possibilità di Patrick di chiedere, e ottenere, aiuto, condannandolo così a un silenzio che continuerà a ferirlo profondamente fino all'età adulta.
Lo script di David Nicholls è riuscito a trovare l'approccio giusto per inserire la rivelazione riguardante il terribile passato di Patrick all'interno di un contesto che rendesse possibile comprendere perché nessuno fosse intervenuto per prevenire quanto subito dal bambino. La figura di David Melrose, sfruttando pienamente il carisma e il talento di Weaving, viene delineata con l'intensità necessaria a rendere credibile la sua influenza su chi gli sta intorno pur senza entrare nei dettagli dei suoi comportamenti, preferendo invece lasciar intuire la reale portata della sua fredda violenza attraverso le reazioni di chi gli sta intorno o gli ordini da eseguire. La figura di Eleanor, seppur alcuni passaggi in cui Jennifer Jason Leigh appare sopra le righe, è tragicamente mostrata con la sua doppia natura di vittima e di colpevole, perdendo più volte l'occasione di ascoltare la richiesta di aiuto del figlio, persino quando Anne le chiede esplicitamente di reagire per il bene di Patrick.
I cambiamenti in atto nella società degli anni '60 si fanno poi strada all'interno della narrazione attraverso la figura della sensuale Bridget ed è particolarmente significativa l'ultima sequenza in cui appare il personaggio di Holliday Grainger che, prima di allontanarsi dalla villa dei Melrose, osserva Eleanor e riflette per pochi secondi sulla situazione della donna, decidendo senza alcun rimpianto di lasciarsi definitivamente alle spalle un mondo di apparenze e troppe ombre.
Tra gli interpreti la prova di Sebastian Maltz, considerando inoltre che si tratta della sua prima apparizione sullo schermo, appare di ottimo livello, con un'espressività e un'emotività sempre misurate e ben calibrate. Accanto all'imponente performance Weaving anche l'esperienza di Pip Torrens o di James Fleet appare quasi messa in ombra, ma il giovane interprete porta in scena al cospetto della star la giusta dose di vulnerabilità e dolore silenzioso necessaria a sostenere il peso della complessa e drammatica tematica al centro della puntata.
La regia di Berger e la fotografia di James Friend permettono di sottolineare ogni passaggio della storia con le giuste sfumature, addentrandosi nelle contraddizioni, anche visive e sonore, che animano la giornata trascorsa dai Melrose e dai loro ospiti. Non importa porta così gli spettatori con intelligenza e bravura all'interno di una quotidianità fatta di abusi e di crudeltà nascosta dietro apparenze impeccabili, obbligando a riflettere sull'incapacità di liberarsi da situazioni negative, di ascoltare gli altri o di accettare la verità che, seppur davanti agli occhi di tutti, rimane protetta dalle paure e dalle insicurezze.