Patience, la recensione

Abbiamo recensito per voi Patience, ultima fatica di Daniel Clowes, edita in Italia da BAO Publishing

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Jack e Patience sono un ragazzo e una ragazza come tanti. E sono innamorati l'uno dell'altro. Una coppia normale, che combatte ogni giorno per restare a galla in un mondo che non si ferma mai ad aspettare nessuno. La coppia, inoltre, ha di recente scoperto di essere in dolce attesa. Questa notizia, ovviamente, non farà che aumentare le insicurezze, ansie e paure del quotidiano, soprattutto a causa della precarietà lavorativa nella quale versano i due.

Un giorno, Jack, tornando a casa, scopre che la sua amata è morta, assassinata da un misterioso killer. Tranquilli, non è uno spoiler, ma è dove la storia ha di fatto inizio. Lo stesso protagonista è il primo sospettato dell'omicidio, sospetti dai quali riesce però a scagionarsi. Da queste premesse prende il via un racconto fantascientifico, quanto psichedelico. La narrazione fa infatti un brusco salto nel futuro (nell'anno 2029), un'era di grandi innovazioni e scoperte, compresa quella del viaggio nel tempo. Sfruttando la straordinaria scoperta di uno scienziato piuttosto particolare, Jack torna indietro nel tempo, nell'anno 2006, quando Patience era una giovane quanto disillusa ragazza, appena uscita dalla scuola e già stanca del mondo. Il prosieguo di questa incredibile storia ci mostrerà le particolari conseguenze della scelta da parte di un uomo di tornare indietro nel tempo per salvare la vita del suo eterno amore. Ma si può davvero cambiare la storia? E se sì, quali effetti collaterali ci saranno?

Prima di addentrarci nell'analisi di questo romanzo a fumetti, specifichiamo due cose: Daniel Clowes è un autore incredibilmente ispirato e capace, capace di dar vita a opere straordinarie (la sua produzione precedente parla chiaramente, in tale senso. Leggete Eightball!), e Patience è un racconto sublime.

Il fumettista sceglie per questo suo racconto di "giocare" con una tematica molto cara al genere fantascientifico, su qualsivoglia medium: il viaggio nel tempo. Sono tantissime le opere che hanno raccontato di questa ipotesi, dal classico romanzo La macchina del tempo di H.G Wells, alla saga cinematografica di Ritorno al Futuro, sino alla recentissima serie TV 11.22.63, tratta da un omonimo scritto di Stephen King. Senza dimenticare il capolavoro L'esercito delle 12 scimmie. Sono in tanti ad aver detto la loro su questa potenziale e rivoluzionaria scoperta, che tutt'oggi rimane una mera chimera nella realtà. Conseguentemente, il rischio di leggere qualcosa di già visto era altissimo, ma Clowes supera brillantemente questo ostacolo costruendo una storia originale e personale, incentrata sulla psicologia dei protagonisti, i quali la pilotano con scioltezza. Il risultato finale è un'opera dall'altissima bontà qualitativa. Il modo con il quale questa storia cresce, dipanandosi su più linee temporali in maniera fluida e mai confusa, con una struttura narrativa che nel finale chiude brillantemente il cerchio aperto nel suo inizio, è incantevole. Un perfetto uroboro.

La grafica è poi il grande valore aggiunto di Patience, grazie allo stile davvero unico di disegno di Clowes, il quale in quest'occasione si dimostra particolarmente ispirato. Il tratto vintage e romantico della matita dell'autore, che delinea personaggi affascinanti e pittoreschi, e location studiate e coerenti, si sposa alla perfezione con uno storytelling dinamico e cangiante. Figure morbide che si muovono in un modo duro e spigoloso, caduchi di fronte all'asprezza della vita. Patience infatti è una montagna russa emozionale, che alterna momenti di grande realismo a sequenze degne di un trip da LSD.

Dopo un silenzio durato alcuni anni, Clowes è tornato. E lo ha fatto alla grande. Patience non è solo un'opera di fantascienza, ma riesce, al contempo, a narrare qualcosa di profondo, sofferto, persino intimista. Il tutto, grazie a due protagonisti caratterizzati in maniera eccellente, nella cui psiche ci si tuffa e ci si perde ancor di più che tra le pieghe dello spazio/tempo. Al di là del viaggio temporale, il vero e più grande mistero è infatti quello che risiede nell'anima di ogni essere umano, plasmatasi in seguito alle esperienze vissute, talvolta drammatiche, talvolta gioiose. Nella lettura, infatti, ciò che va a carpire maggiormente l'interesse del fruitore è proprio il voler sapere quello che sceglieranno di fare i personaggi e quali saranno le conseguenze di tali scelte. Quindi, sopra ogni cosa questo libro parla di vita e umanità. E lo fa in modo sopraffino.

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