Passengers, la recensione
Tarato su standard da nuova fantascienza, privo di minacce, ma fondato sull'esplorazione, Passengers muore quando decide di essere un'avventura
Lui la corteggia a lungo, senza fretta (benché ne abbia parecchia visto che è stato per parecchio tempo totalmente solo), lei si innamora gradualmente e vivono il primo anno insieme come una coppietta felice. Tutte le commedie romantiche sono una grande metafora dell’andamento classico della storie d’amore, dall’euforia iniziale alla fase di stanchezza, dalle rotture intermedie, ai necessari conflitti fino alla creazione di un equilibrio con il quale convivere. È così Passengers, che mette due personaggi nel posto più assurdo (in viaggio verso un nuovo pianeta da abitare) e leva tutta l’umanità intorno a loro (i due si sono svegliati mentre gli altri dormono un sonno criogenico per altri 90 anni) crea la metafora delle metafore, l’ultima grande allegoria dell’esigenza di avere qualcuno accanto.
Ovviamente nel finale qualcosa scatta, una parte più d’azione che, come annuncia il trailer, flirta con la paura del disastro ultimo e ovviamente sarà condita dalla fobia fondata da Gravity (essere persi per sempre nello spazio alla deriva). È lì però che qualsiasi sospensione si perde, in un’avventura condotta sui binari meno plausibili in assoluto, con espedienti salvifichi incredibili e buchi di trama impensabili per un prodotto così sofisticato. Passengers si affretta a finire in una chiusa improvvisa e priva di soddisfazione o di sorpresa.
Un gran peccato per quello che poteva essere il film d’autore mascherato da blockbuster dell’anno, invece è solo il naufragio di una buona idea.
SPOILER
Il trailer completo spiega più o meno la storia per come è ma alla fine su schermo nero si sente la voce di Chris Pratt affermare che i due sono stati risvegliati per una ragione. Messo lì alla fine il dettaglio è fondamentale perché dà al film un tono avventuroso, implica un villain o un complotto, implica la lotta contro qualcuno o qualcosa, un mistero da svelare, un piano ordito, insomma l’avventura classica. Niente di tutto ciò. Quella frase non è presente e nemmeno quel concetto. È un’invenzione del trailer che non ha nessun legame e nessun contatto con quello che il film è realmente.