Parto col folle - la recensione

Un architetto, dopo una serie di contrattempi, si ritrova a dover viaggiare da una costa all'altra con uno strampalato individuo. Zach Galifianakis e Robert Downey jr sostengono bene un film non perfetto...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Parto col folle
RegiaTodd PhillipsCast
Robert Downey Jr., Zach Galifianakis, Michelle Monaghan, Jamie Foxx, Juliette Lewis, Danny McBride, RZA
Uscita28-01-2011La scheda del film

C'è un grosso dubbio che sorge dopo la visione di Parto col folle ed è come mai non sia stato un enorme successo in America, dove comunque è andato bene. Questo non significa considerarlo un capolavoro, tutt'altro, ma stupisce che un prodotto del genere, efficace e impostato su una linea ben consolidata di commedia popolare, non abbia ottenuto gli incassi sperati, dopo che il precedente film di Todd Phillips, Una notte da leoni, aveva raccolto dei numeri incredibili.

E' chiaro che di originale c'è ben poco, ma non c'è neanche il tentativo di passare per degli innovatori. In effetti, non bisogna avere una gran memoria per capire che siamo di fronte a un quasi remake di Un biglietto in due, classico di John Hughes con Steve Martin e John Candy, forse mai cosi commoventi come in quell'occasione.

Una volta capito il gioco, ci si può chiedere se si arriva a un risultato analogo. Ovviamente no e magari neanche vicini, ma non per questo c'è da uscire dalla sala scontenti, soprattutto perché non mancano alcune scene da culto e bizzarre, fin dal monologo iniziale.

Merito in larga parte dei due protagonisti. Zach Galifianakis riesce già solo col fisico (non esattamente scultoreo) a suscitare risate da parte dello spettatore. E quando deve recitare volutamente male è irresistibile, anche grazie a una svolta inattesa che rende una scena molto più preziosa di quanto si sarebbe potuto pensare. Peccato solo che gli sceneggiatori non abbiano puntato maggiormente sull'aspetto sentimentale-malinconico, tanto che manca qualche rivelazione strappacuore per convincerci del tutto. In generale, comunque, una prova che funziona.

La sorpresa è invece Robert Downey jr, non perché non conoscevamo la sua bravura, ma per via di una scelta coraggiosa, quella di mostrarlo in un ruolo cinico e capace di azioni riprovevoli, resa possibile dalla disponibilità dell'interprete a mettersi in gioco. Per il resto, fa piacere vedere Juliette Lewis in un cammeo curioso (ma poteva essere molto più scoppiettante), mentre poco comprensibili risultano i 5 minuti di Jamie Foxx.

Alcune cose però non convincono. Quella che poteva essere l'idea migliore, ossia sfruttare la storia per mostrarci un'America meno banale e fatta di losers che non sembrano rendersi conto del loro status, viene sfruttata solo all'inizio, per poi non essere ripresa. Allo stesso modo, il passaggio da qualche gag all'altra non sempre è rimpolpato con materiale di qualità, mentre nella seconda parte si allunga il brodo senza ragione (magari perché erano finite le idee?)

Poi, per carità, si potranno trovare tanti altri difetti alla pellicola. Ma il cinema di Phillips al sottoscritto piace e in generale convince, anche con prodotti meno riusciti come questo. Di sicuro, molto più cattiva questa pellicola del 90 dei titoli italiani garbati e non volgari...

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