Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo - la recensione

Un artista che vive da millenni grazie a un patto con il diavolo deve salvare la figlia dalle grinfie del demonio. La pellicola di Terry Gilliam, con l'ultima apparizione di Heath Ledger, è un buon ritorno alla forma a livello visivo, ma con qualche problema di sceneggiatura...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloParnassusRegiaTerry Gilliam
Cast
Heath Ledger, Christopher Plummer, Lily Cole, Tom Waits, Verne Troyer, Andrew Garfield,    Johnny Depp, Jude Law, Colin Farrell
Uscita30 ottobre 2009
La scheda del film

Parnassus, come era ovvio, è un film su Terry Gilliam. Sì, qualcuno potrebbe dire che ogni volta che un autore realizza una pellicola, c'è qualcosa di se stesso. Ma in questo caso non si può neanche parlare di metafora, considerando che abbiamo un vecchio trasandato che ha poteri straordinari ed è in grado di far vivere sogni affascinanti alle persone, che purtroppo però lo snobbano. Visto come (non) sta andando la carriera di questo regista, più chiaro di così si muore.

Devo confessare che ero andato a vedere questa pellicola molto dubbioso. Intanto, gli ovvi problemi nel dover ripensare al film dopo la morte di Heath Ledger e l'arrivo delle tre star (Johnny Depp, Jude Law, Colin Farrell) per terminare il progetto non aiutavano certo a stare tranquilli. E poi, l'utilizzo del digitale che avevo visto nel trailer non mi sembrava adeguato alla visionarietà tipica di Terry Gilliam. Posso dire di essere stato in buona parte smentito, sia perché tante cose funzionano, sia perché quelle che convincono meno sono altre.

Intanto, per quanto riguarda l'aspetto visionario, siamo decisamente a buoni livelli. Certo, il Gilliam de I banditi del tempo e di Brazil probabilmente non tornerà più, ma sarebbe decisamente chiedere troppo. Quello che ci rimane, comunque, è un utilizzo degli ambienti e delle scenografie che pochi registi possono vantare attualmente, sia nelle location squallide in cui si trova spesso la carovana di artisti, sia nel mondo spettacolare che si cela dietro allo specchio. Inutile dire che buona parte del fascino del film deriva proprio da questo dualismo estremo e in questo senso l'utilizzo del digitale è assolutamente coerente e in generale efficace (a parte momenti poco convincenti, come l'immagine del diavolo-cobra).

E per quanto riguarda la questione Heath Ledger? Paradossalmente, se non si conoscesse la tragica vicenda, si potrebbe pensare che tutto era stato stabilito fin dall'inizio in questo modo, considerando come funziona bene la 'trasformazione' del protagonista nei tre volti diversi delle star, un modo peraltro efficacissimo di mostrare dei lati nascosti del personaggio. Ovviamente, l'unico rammarico (oltre logicamente a quello generale sulla fine prematura dell'attore) è quello di non poter vedere come se la sarebbe cavata coi lati più oscuri del suo Tony. Per questo, risulta difficile giudicare un'interpretazione che, per forza di cose, è troncata a metà, anche se di buon livello per quello che si vede in scena. Invece, le prove degli 'amici' Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell sono sicuramente notevoli, anche se ovviamente brevi (cosa che certo non aiuta la promozione della pellicola e che potrebbe generare degli equivoci fastidiosi nel pubblico). Comunque, mi ha fatto piacere vedere Jude Law tornare ad alti livelli.

Quello che purtroppo non funziona benissimo è purtroppo la sceneggiatura e in particolare la costruzione dei personaggi. Volendo, si potrebbero giudicare come coraggiose certe scelte, ma in realtà creano una sorta di freddezza e di impossibilità di identificarsi coi protagonisti che non lascia ben sperare per le sorti commerciali della pellicola. Parnassus, per esempio, risulta più un ubriacone che un artista geniale come dovrebbe essere, mentre Tony è decisamente troppo ambiguo per poter coinvolgere emotivamente il pubblico. Sarebbe stato quindi opportuno sviluppare meglio il personaggio di Anton, ma questo risulta abbastanza monodimensionale fino alla conclusione della vicenda.

A giudicare dalla visione del film, è difficile dire se la gente tornerà ad ascoltare le storie magnifiche (o almeno, quasi sempre diverse da quelle convenzionali a cui ci ha abituato il cinema mainstream moderno) di Terry Gilliam, considerando le difficoltà segnalate sopra. E questo non può che rammaricarci tutti...

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