Paper Girls (stagione 1): la recensione

Dopo aver visto gli otto episodi della prima stagione, siamo pronti per parlarvi di Paper Girls, la nuova serie disponibile su Prime Video

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La recensione della prima stagione della serie Paper Girls, disponibile su Prime Video.

Quando Paper Girls venne pubblicata in America nel 2015, i lettori d’oltreoceano si innamorarono subito della storia di Erin, MacKenzie, KJ e Tiffany. Dopo aver scritto sette episodi diLost e una miriade di ottimi fumetti, Brian K. Vaughan ce l’aveva fatta di nuovo: era riuscito a dare vita a una trama avvincente, supportato da un disegnatore eccezionale come Cliff Chiang. Fortunatamente noi italiani non dovemmo aspettare troppo per mettere le mani su questo fumetto che, grazie a BAO Publishing, approdò nel Bel Paese nel luglio del 2016.

È con grande piacere quindi che abbiamo accolto la notizia che Stephany Folsom (Toy Story 4) è stata posta al comando della trasposizione televisiva di Paper Girls per Amazon Prime Video. Lo show è disponibile dal 29 luglio e, a pochi giorni dalla sua uscita, ha già diviso il pubblico. C’è chi lo odia, chi lo ama e chi lo ha trovato un semplice compitino. Se volete sapere anche la nostra opinione, non dovete far altro che continuare a leggere.

QUATTRO RAGAZZINE IN CERCA D’AUTORE

La trama di Paper Girls è, tutto sommato, abbastanza semplice. Quattro ragazzine del 1988 consegnano i giornali per guadagnare qualche soldo. Durante la mattina successiva alla notte di Halloween, Erin, Mac, KJ e Tiffany finiscono nel bel mezzo di una guerra tra viaggiatori del tempo e, prima che possano accorgersene, vengono scaraventate nel 2019. Ha qui inizio la loro avventura per tornare a casa, ma non sarà un viaggio semplice. Come non sarà semplice confrontarsi con le loro versioni future.

La prima stagione dello show di Amazon pesca a piene mani dall’opera di Vaughn e Chiang, ma è innegabile che si senta la mancanza del comparto grafico del fumetto. Quella che su carta può venire percepita come un’avventura a tratti onirica, accompagnata da un mood pop che rende tutto più leggero, su schermo non funziona allo stesso modo. Le quattro protagoniste si comportano e parlano come versioni caricaturali di vere ragazze. Nessun problema se si trattasse di una trasposizione animata, ma con attrici reali il risultato è a tratti fastidioso. La serie ondeggia troppo spesso tra toni eccessivamente teen e l’ambizione di raccontare qualcosa di più maturo, ma senza riuscirci davvero. Un vero peccato.

ATMOSFERA E COLPI DI SCENA

Nonostante alcune evidenti difficoltà nel mettere in scena le relazioni umane, Paper Girls ha però anche delle frecce al proprio arco. L’atmosfera che si respira è avvolgente e i continui parallelismi tra gli anni Ottanta e il giorno d’oggi lasciano spesso il sorriso sul volto dello spettatore. A questo si aggiungono numerosi colpi di scena che lasciano presagire grandi cose per il futuro della serie. Nel caso servisse specificarlo, il finale dello show è molto aperto e manca ancora molto per raggiungere la fine dei trenta numeri che compongono l’intera storia delle quattro ragazze. Se, però, siete rimasti affascinati da questo viaggio, il nostro consiglio è quello di recuperare i sei volumi editi da BAO, in modo da poter apprezzare la miglior versione possibile della storia di Erin, Mac, KJ e Tiffany.

Paper Girls non è una serie perfetta. Non lo è da un punto di vista narrativo e non lo è da quello degli effetti speciali. Qualcuno si è persino azzardato a fare dei parallelismi con Stranger Things, show con il quale non condivide quasi nulla. Nonostante non raggiunga mai la qualità del materiale originale, le otto puntate scivolano comunque abbastanza rapidamente. Talvolta vi troverete a odiare determinati personaggi e il loro modo di pensare e di agire, ma tenete duro e proseguite nella visione. Potrebbe valerne davvero la pena, soprattutto in vista di quello che ci spetta nelle eventuali prossime stagioni.

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