P-Valley (prima stagione): la recensione
La recensione della prima stagione di P-Valley, drama ambientato all'interno di uno strip-club in una cittadina del Mississippi
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P come The Pynk, lo strip club intorno al quale ruotano quasi tutte le vicende della serie. P come Pink, il rosa al neon che domina ogni scena notturna. P, in definitiva, come Pussy, dalla Pussy Valley che dà il titolo alla serie di Starz. P-Valley è un drama ambientato all'interno di uno strip-club in una cittadina del Mississippi. Nel locale si agitano i corpi di donne di colore, ognuna alla ricerca di qualcosa, ognuna in fuga da qualcosa. Sono la personificazione di un territorio in cambiamento, anch'esso stretto tra il passato, le tradizioni della comunità, il tessuto sociale, e un futuro che si impone.
P-Valley rappresenta una sorta di incontro tra Pose e GLOW. Da entrambi riprende il gusto per l'esibizione consapevole, la libertà di determinarsi attraverso il controllo del corpo, l'ensemble molto forte e il punto di vista corale. E sono corpi sui quali la telecamera indugia con attenzione, curando le coreografie, sostenendo i nudi, ma anche raccontando lo sforzo fisico dell'esibizione, la capacità di dominare la scena piuttosto che farsi dominare da essa. Le registe degli otto episodi sono tutte donne, e la stessa creatrice dell'opera teatrale originale, Katori Hall, partecipa qui come sceneggiatrice.
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