Outsiders 1x08 "It's Good to Be King": la recensione
Dopo aver incassato la conferma per una seconda stagione, Outsiders arriva a un momento decisivo della sua storia
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E non si faranno attendere le modifiche alla tradizione e le mosse avventate che non mancheranno di indispettire tanto il concilio degli anziani, completamente scavalcato nel momento in cui Big Foster decide da solo di esiliare Asa, quanto le persone a lui più vicine. Il fatto che il nuovo capo sia l'artefice della morte di Lady Ray sembra essere un mistero solo per pochi, una verità che tutti sanno, ma che nessuno, in mancanza di prove, può enunciare. Ci penserà G'win a dare voce a certi sospetti, che per bocca di Lil Foster giungeranno direttamente al nuovo capo. Qui la scrittura di Sara Goodman concentra la rivelazione più clamorosa dell'episodio e in generale una delle svolte più particolari in questa storia finora piuttosto prevedibile.
Asa da parte sua rimane l'uomo da tener d'occhio. La tensione con cittadina sotto la montagna sta crescendo. Più di una persona si dice stanca di aspettare, e chiede a gran voce che si faccia qualcosa, qualunque cosa. Più sottile, più astuto, più intelligente della media dei suoi compagni, Asa sembra aver fatto in fretta a scegliere la via delle armi. Ma lui lo sa bene – deve saperlo – che una soluzione violenta di questo tipo non potrebbe mai funzionare: attendiamo sviluppi. Se Asa intraprende una strada diversa, anche Wade sembra retrocedere rispetto all'uomo cauto, ma consapevole, che avevamo visto nelle prime settimane. La scomparsa di Caleb, la rabbia, l'istinto che lo muovono nel finale di puntata, perfino il finale sospeso, tutto ciò rimanda ad una figura pronta a farsi trascinare dagli eventi e che ha perso il controllo della situazione.