Outsiders 1x05 "Demolition": la recensione

Arrivato a metà stagione, Outsiders lascia riposare la storia per consolidare i personaggi

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Spoiler Alert
Dopo quattro episodi di costruzione del contesto e delle motivazioni dei personaggi, Outsiders si prende una pausa. Che non significa bloccare del tutto la storia, che per certi versi andrà anche avanti, ma concentrarsi su qualcosa che serve a consolidare i personaggi così come li conosciamo. Non tutto andrà a segno in Demolition, quinto episodio della serie di WGN America, tra ridondanze varie e didascalismi fuori luogo, ma probabilmente si trattava di un episodio necessario per far riposare la storia alla luce di quanto accaduto la scorsa settimana, tra il risveglio della vecchia Ray e la morte dello sceriffo. Su tutto però rimane l'esigenza di vedere qualcosa di più già dalla prossima settimana, anche considerando che siamo a metà stagione.

In poche parole, da qualunque fronte lo si guardi, Big Foster si conferma il vigliacco egoista che era stato nelle settimane precedenti. Spodestato dal suo temporaneo ruolo di leader dei Farrell dal ritorno inaspettato della madre, l'uomo non trova di meglio da fare che rivolgere il proprio risentimento nei confronti di Asa, che ancora una volta si conferma il più consapevole del lotto. Lo è decisamente di più di Little Foster, che non si accorge di essere manipolato dal padre come arma nei confronti di Asa stesso. Il personaggio interpretato da Ryan Hurst, molto vulnerabile e fragile nonostante l'aspetto, decide di affrettare le nozze con G'Win, le stesse che aveva rimandato per tanti anni senza problemi.

Quest'ultima da parte sua sembra ben decisa a troncare il suo rapporto conflittuale con Asa, ma possiamo immaginare che la faccenda tornerà a galla nelle prossime puntate. Non chiederebbe di meglio Big Foster, che in una notte deciderà di sfasciare alcuni automezzi della compagnia di estrazione insieme ad Asa, da cui la "demolition" del titolo. Il problema è che si tratta di concetti ripetuti ancora e ancora; ormai conosciamo bene l'odio e l'inadeguatezza che muovono Big Foster, e sottolinearlo in momenti didascalici come quelli di una sfida al lancio del coltello non ci renderanno più chiara la situazione.

Va a finire che l'unico rapporto a smuoversi è quello tra Hasil e la sua ragazza, anche se è difficile apire in che modo questo si legherà con la trama generale. Convincente sempre e comunque Wade: meno ne sappiamo sul suo personaggio, più Thomas Wright riesce a costruire una figura conflittuale e difficile da inquadrare. Se esiste un degno sfidante per Asa dall'altra parte, è sicuramente lui. In generale un episodio sufficiente, ma arrivati a metà stagione ci si aspetterebbe che tutte le carte fossero ormai sul tavolo, o che almeno si iniziasse a giocare sul serio.

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