Outsiders 1x04 "Rubberneck": la recensione

Quarto episodio per Outsiders, la nuova serie di WGN America: la recensione

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Spoiler Alert
Anche in Rubberneck, quarto episodio della stagione di Outsiders, la serie di Peter Mattei si conferma come debitrice nei confronti di Sons of Anarchy. Gelosie, ossessione per il potere, caratteri diametralmente opposti che si trovano dalla stessa parte della barricata e solo così riescono a rimandare l'inevitabile scontro. Mentre Asa assume sempre più un ruolo decisivo, riconosciuto con diversi esiti da più membri del clan, presso i Farrell, Wade si trova in una posizione scomoda all'improvviso. La serie di WGN America in tutto questo, pur senza assestare clamorosi colpi di scrittura, conferma la propria solidità di fondo.

E tutto parte e ritorna sempre al confronto con i personaggi di Sons of Anarchy. Quindi Big Foster e Asa come i Clay e Jax della situazione, a contendersi – finora in modo sommesso, ma diventerà sempre più palese – la leadership del gruppo di fronte alle pressioni che giungono dal basso. Il primo ancora palesemente incapace di gestire il potere e il clan, non tanto per il gesto avventato e stupido del tentato omicidio della madre, quanto per la manifesta incapacità di vedere "al di là del suo arco" come la stessa Lady Ray dirà ad Asa al termine dell'episodio. Big Foster peraltro non ha nemmeno quel fascino crudele e quella capacità di ispirare e tenere insieme il gruppo che Clay invece aveva.

Di quel carattere mantiene solo gli aspetti più viscidi e facili da condannare, come quando, di fronte al risveglio improvviso della madre, reagirà con improvvisa e falsa deferenza, riconciliandosi ben presto con il figlio solo per scagliarlo contro Asa. Intanto proprio questo si conferma il cardine della storia e il suo protagonista, se dovessimo sceglierne uno. La sua capacità di vedere oltre viene riconosciuta nel finale anche da Lady Ray, che potrebbe anche decidere di assegnare a lui il comando in futuro. Un comando che, indirettamente, è già nelle sue mani. L'episodio inizia con l'abbattimento di un drone in fase di esplorazione sulle montagne, e termina con Asa che ribalta l'utilizzo di questo strumento rivoltandolo contro i suoi nemici, sfruttandone le debolezze e passando al contrattacco.

La sua esperienza del mondo – sulla quale rimane un velo – si rivela l'arma migliore nel momento in cui la pura forza bruta, o impazienza, di Big Foster servirebbero a ben poco. Gioca invece al ribasso per tutta la puntata Wade – che rimane il personaggio più inafferrabile – che però nel finale, spinto da un evento tragico che riguarda lo sceriffo, dovrà necessariamente uscire allo scoperto in un ruolo di primo piano e decidere quale linea seguire nello scontro in corso.

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