Outsiders 1x02 "Doomsayer": la recensione
Secondo convincente episodio per Outsiders: conosciamo meglio i Farrell e le loro tradizioni
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Emergono su tutti i caratteri diametralmente opposti di Lil Foster e Asa. Il primo tenuto alle corde dal padre, che nel frattempo pur non avendone la maturità ha scalzato l'anziana madre come guida del gruppo, e ansioso di dimostrargli quanto vale. Non sapremo mai quanto la nostra familiarità con Ryan Hurst ci abbia influenzati nel giudizio, ma è facile empatizzare con il suo dolore, la sua frustrazione – ha perso un fratello, tra le altre cose – e il suo desiderio di riscatto. Dall'altra parte non vanno molto meglio le cose per Asa, ritenuto responsabile – in fondo a torto – per quanto avvenuto a Elon e in procinto di essere scacciato per sempre. Qualcuno capirà che ciò non deve avvenire, e lo aiuterà ad affrontare la sfida.
Da sottolineare anche la costruzione del rapporto tra Hasil e Sally-Ann. Poco più di una passeggiata scritta e interpretata in modo così naturale, quasi tenero, da raccontarci moltissimo sui personaggi, e poco di ciò che avremmo potuto immaginare. In particolare Hasil, che la scorsa settimana avremmo pensato di poter inquadrare con uno sguardo, e che invece ci sorprende con la sua delicatezza, il suo imbarazzo, il suo non sentirsi all'altezza. Orfano di Manhattan, cancellato la scorsa settimana, WGN America potrebbe aver trovato in Outsiders un degno sostituto nella sua programmazione originale.