Outcast 2x02, "Andrà Tutto Bene": la recensione
Ecco la nostra recensione del secondo episodio della seconda stagione di Outcast, intitolato "Andrà Tutto Bene"
Kyle, nonostante la sua calma apparente, è più intraprendente che mai e continua il suo viaggio alla ricerca di Sidney, ma nel mentre deve badare e affrontare la maturità di sua figlia Amber, che in questo episodio dimostra di essere oltre che sveglia anche impaurita per i suoi cari. È a conoscenza del male che è penetrato nell'animo di sua zia Megan, così come è consapevole di ciò che potrebbe ritornare a provare sua madre. Rivuole indietro la sua famiglia e attraverso un atto di ribellione riesce a farlo comprendere a suo padre. Un'anima fanciulla già macchiata di dolore e con un forte senso di protezione. Nel frattempo Megan affronta la sua perdita e fa fatica ad accettare ciò che ha fatto. Ha un male ancora più soffocante dentro di sé che la porterà inevitabilmente a ricercare quella pace ormai inarrivabile nel silenzio più assoluto: la morte. Ma senza sorprese, proprio quando ogni male stava per scomparire, Megan viene salvata da una figura al momento sconosciuta.
Giles in questa stagione è uno sceriffo determinato e spaventato, nonostante non voglia darlo a vedere: è quel classico personaggio in grado di oltrepassare i confini pur di scoprire la verità e tenere al sicuro la propria città. Rischierebbe tutto pur di sconfiggere il male che sta affliggendo Rome. Tiene alla sua missione e cerca di farlo capire anche al reverendo, con l'augurio che quest'ultimo possa incoraggiare Kyle a fare di tutto pur di scoprire cosa stia realmente succedendo. Il reverendo sente di essere stato abbandonato da Dio e se ne rende conto proprio nel momento in cui quel ragazzo tossicodipendente compare sotto forma di "segnale divino" nella cella di fianco alla sua. Un espediente molto interessante usato dagli autori per definire lo stato d'animo del reverendo e per poterlo poi condurre in quel posto misterioso visto nello scorso episodio. Anderson viene poi scagionato, ma non prima di aver terrorizzato a morte Patricia con la sua rivelazione. Ma il cadavere ritrovato sotto le macerie della casa incendiata era lì da 30 anni, una "Jane Doe" oramai divenuta terrificante che nasconde qualcosa di oscuro che molto probabilmente si collega a Sidney e alla guerra che ormai da tempo sta organizzando.