Outcast 1x08, "What Lurks Within": la recensione

Ecco la nostra recensione dell'ottavo episodio della prima stagione di Outcast, intitolato "What Lurks Within"

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Outcast si conferma come una serie dalla complessa comprensione, o almeno è difficile definire le cose attraverso i semplici gruppi del bene o del male. Tutto è molto indefinito visto che non esistono le regole. Il reverendo non rappresenta il bene in tutta la sua forma così come non lo rappresenta il protagonista Kyle. Il male è non è definibile e a conferma di questo c'è la risoluzione definitiva della storyline di Lenny e di sua moglie Kat. Quello che sembrava essere un caso misterioso discordante dalla trama principale è diventato nel giro di qualche istante parte della trama orizzontale in maniera coerente in termini di narrazione. Lenny non nascondeva niente di macabro e ipoteticamente scabroso, anzi cercava solo di aiutare sua moglie e la sua nuova "ospite". A questo punto è chiaro il fatto che nel pilot, il cane dello sceriffo, non stesse ringhiando a Lenny bensì a sua moglie Kat.

In "What Lurks Within", questo il titolo dell'episodio, le cose che ci vengono rivelate sono molteplici. Addirittura il Sidney prima della possessione era un uomo molto più malvagio, o almeno aveva sviluppata una caratteristica particolarmente sadica nei confronti dei bambini che ha abbandonato dal momento in cui casualmente è stato sopraffatto da questa forza oscura. Una "malattia", così chiamata dal reverendo, che modifica le persone, inizialmente le sconvolge attraverso una fase di transizione molto forte, successivamente però arriva una sorta di coesistenza. Le due anime possono convivere e quindi questa credenziale annulla la teoria che la persona che c'era prima possa scomparire completamente. La riprova finale è la scena in cui Sidney, dopo aver parlato con Aaron, ricorda attraverso dei lampi il suo oscuro passato prima della fusione. Ovviamente è la stessa condizione che sta vivendo Allison e che l'ha costretta a lasciare sua figlia Amber da Kyle. Quest'ultimo all'interno della vicenda funge da luce, da guida e da acceleratore.

Il reverendo, appoggiato da Patricia, sembra essere l'unico a non voler accettare questa cosa. Ogni persona al suo fianco si sta allontanando, la gente ha paura di lui e addirittura viene dimesso dal suo incarico di reverendo. Kyle d'altro canto si lascia sopraffare dalle parole di Sidney, il quale gli presenta un'eventuale vita alternativa che avrebbe potuto vivere sua madre se non avesse agito nel modo in cui ha fatto. Quello che ancora resta poco chiaro è il lavoro, o il compito, di Sidney e di questa gente, oramai sempre di più in crescita. L'apocalisse che si manifesterà sarà letale? O per la prima volta il nemico oscuro di Outcast è un nemico che può coesistere in mezzo alla gente senza attirare l'attenzione degli eroi? Così non sembra, e Anderson l'ha compreso bene, visto che il processo di incubazione porta le persone verso uno stato di totale incoscienza. Outcast è intelligente, e porta cose se numerosi spunti visto che i personaggi che compongono l'opera non sono affatto positivi, anzi, ognuno di loro agisce attraverso una sorta di proprio egoismo.

L'episodio scorre come al solito lentamente perché ogni cosa è approfondita in maniera scrupolosa. Questo non vuol dire che ci si annoia, ma quando l'atmosfera è tutto e gli ambienti, così come le musiche, costituiscono una parte integrante della regia è inevitabile questo tipo di pacatezza nel ritmo. Passa leggermente di più in secondo piano la storyline di Megan che comunque ha una sua evoluzione positiva, soprattutto in relazione al rapporto con suo marito Mike. Finalmente Kyle le rivelerà tutta la verità riguardo quel fatidico giorno in cui si prese la colpa per qualcosa che non aveva commesso. Ambiguo, spaventoso e fastidioso è il personaggio di Aaron, che alla fine dell'episodio riceve una sorta di approvazione da Sidney, il quale accetta la sua presenza in casa solo per la lotta verso un nemico comune: Anderson.

Per confrontarvi con altri appassionati della saga, vi segnaliamo la pagina Outcast – Italia.

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