Outcast 1x07, "The Damage Done": la recensione
Ecco la nostra recensione del settimo episodio della prima stagione di Outcast, intitolato "The Damage is Done".
Si perché oltre a questi eventi Outcast fa un buon lavoro con la piccola Amber, la figlia di Kyle e Allison, precedentemente attaccata da sua madre. La possessione questa volta ha fatto un gioco strano ed era ovvio che fosse così visto che è della famiglia del reietto di cui stiamo parlando. Allison è persa, combattuta dalla paura del passato e da quello che ha vissuto. Lei stessa si sente un pericolo per sua figlia e lei stessa non riesce a comprendere come poter ritrovare l'equilibrio di una volta. Come ci era già stato anticipato due episodi fa l'unica persona che può sistemare la faccenda è l'unica persona che è stata allontanata ingiustamente, ossia Kyle. I due ex coniugi si riuniscono per necessità ma la potenza di una buona sceneggiatura sta in momenti come questi, quando accetti e comprendi che l'amore tra due personaggi c'è sempre stato ma ha dovuto nascondersi per paura di essere visto da coloro che non possono capire. Kyle, come viene dimostrato anche dalla storia parallela del suo amico Russ, è vissuto fino ad ora in una strada assai difficile, piena di disgrazie che solo ora assumono un senso. Tutti lo guardano dall'alto al basso come fosse lo scemo del villaggio che porta sventura, lo guardano come la morte nera che prende il posto delle anime buone, e questo lo si evince nel momento in cui gli viene detto che sarebbe stato meglio se anche lui si fosse trovato in mezzo alle 29 vittime di quel disastro. Un cambio di turno a lavoro o il destino che fa la sua parte? Ora Kyle riesce a capire un po' di più il quadro generale.
Chiudiamo con il dire che Outcast ha realmente preso la forma che desideravamo, nonostante il ritmo sia comunque molto lento, l'approccio giusto è quello dell'immedesimazione verso i personaggi e verso quelli che sono gli ambienti che li circondano. Rome è caratterizzata da ombre e da presenze che da un momento all'altro potrebbero rivelarsi delle minacce. Aaron, il figlio di Patricia, ci regala da lontano qualche sentimento di inquietudine e di incomprensione, due stati emotivi che Outcast sa far fuoriuscire egregiamente anche grazie alle musiche particolarmente angoscianti e riuscite.