Outcast 1x07, "The Damage Done": la recensione

Ecco la nostra recensione del settimo episodio della prima stagione di Outcast, intitolato "The Damage is Done".

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Outcast fa mettere a nudo i suoi personaggi nel settimo episodio, e lo fa in maniera scrupolosa e coinvolgente. Ne succedono di fatti, così come cambiano determinate situazioni rimaste troppo a lungo irrisolte; è quindi arrivato il momento di dire che la trama si infittisce. Addirittura questa volta non si sente più il peso del mistero riferito al caso della capanna incendiata, visto che lo sceriffo Giles fa qualche passo in avanti nei confronti del suo amico-collega mettendolo alle strette. A volte bisogna far finta di non vedere, a volte è tutto troppo pericoloso, e proprio su queste due linee si muovono le diverse figure in "The Damage Done". Il vero protagonista questa volta è il reverendo Anderson che, dopo essere stato attaccato da Sidney alla fine dello scorso episodio, fa fatica a ritrovare la sua strada. Accecato dalla voglia di poter sconfiggere le tenebre e sicuro che la sua luce possa disintegrare il demonio, di fronte alla città, durante il giorno della memoria, terrorizza la gente durante un totale di confusione. Sidney con uno sguardo si prende beffa di lui e la tensione generale si accumula sempre di più.

Si perché oltre a questi eventi Outcast fa un buon lavoro con la piccola Amber, la figlia di Kyle e Allison, precedentemente attaccata da sua madre. La possessione questa volta ha fatto un gioco strano ed era ovvio che fosse così visto che è della famiglia del reietto di cui stiamo parlando. Allison è persa, combattuta dalla paura del passato e da quello che ha vissuto. Lei stessa si sente un pericolo per sua figlia e lei stessa non riesce a comprendere come poter ritrovare l'equilibrio di una volta. Come ci era già stato anticipato due episodi fa l'unica persona che può sistemare la faccenda è l'unica persona che è stata allontanata ingiustamente, ossia Kyle. I due ex coniugi si riuniscono per necessità ma la potenza di una buona sceneggiatura sta in momenti come questi, quando accetti e comprendi che l'amore tra due personaggi c'è sempre stato ma ha dovuto nascondersi per paura di essere visto da coloro che non possono capire. Kyle, come viene dimostrato anche dalla storia parallela del suo amico Russ, è vissuto fino ad ora in una strada assai difficile, piena di disgrazie che solo ora assumono un senso. Tutti lo guardano dall'alto al basso come fosse lo scemo del villaggio che porta sventura, lo guardano come la morte nera che prende il posto delle anime buone, e questo lo si evince nel momento in cui gli viene detto che sarebbe stato meglio se anche lui si fosse trovato in mezzo alle 29 vittime di quel disastro. Un cambio di turno a lavoro o il destino che fa la sua parte? Ora Kyle riesce a capire un po' di più il quadro generale.

Anche Megan sembra essere destinata a rivivere il suo atroce passato più e più volte. La sua disperazione e la mancanza di controllo la fanno precipitare in un baratro molto profondo che coinvolge anche la sua famiglia. Ormai consapevole delle azioni commesse da suo marito Mark, come unica speranza di lasciarsi alle spalle la vicenda, Megan decide di porgere a Donnie ogni suo risparmio in cambio del silenzio. Quando tutto sembra essersi risolto esce la storia del video registrato misteriosamente durante l'aggressione di Donnie. Le cose si mettono male e come ha proferito il reverendo durante il suo discorso, nel giorno della memoria i ricordi diventano indelebili, o almeno lo diventeranno.

Chiudiamo con il dire che Outcast ha realmente preso la forma che desideravamo, nonostante il ritmo sia comunque molto lento, l'approccio giusto è quello dell'immedesimazione verso i personaggi e verso quelli che sono gli ambienti che li circondano. Rome è caratterizzata da ombre e da presenze che da un momento all'altro potrebbero rivelarsi delle minacce. Aaron, il figlio di Patricia, ci regala da lontano qualche sentimento di inquietudine e di incomprensione, due stati emotivi che Outcast sa far fuoriuscire egregiamente anche grazie alle musiche particolarmente angoscianti e riuscite.

Per confrontarvi con altri appassionati della saga, vi segnaliamo la pagina Outcast – Italia.

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