Outcast ritorna con un sesto episodio particolarmente lento ma necessario ai fini della narrazione. Questa volta il reverendo e
Kyle sono lontani, divisi a causa degli eventi più recenti. Il primo dopo aver impiegato parte della sua carriera appresso ai casi di possessione, si rende conto di essere superfluo e la frustrazione, sempre più forte e tangibile agli occhi dello spettatore, lo rende debole e vulnerabile. Dopo i primi emozionanti minuti di "
From the Shadows It Watches" in cui vediamo le registrazioni delle sedute del reverendo capiamo in maniera scrupolosa il dolore e la fatica di quest'uomo nei confronti di tutte quelle persone che pensava di aver salvato ma che in realtà erano solo nascoste nell'ombra.
Questa volta è stato particolarmente interessante l'incontro tra Anderson e Patricia, questa donna evidentemente molto fragile che sembra essersi affezionata in modo speciale al reverendo. Successivamente entriamo per qualche istante anche nel privato di Patricia grazie a una scena avvilente che mostra il suo rapporto con il figlio, personaggio che a quanto pare stando al finale ha uno scopo ulteriore oltre a quello di rinfacciare alla madre di essere stata pessima nel suo ruolo.
Kyle nel frattempo, allontanatosi dalla missione principale, trova un lavoro come stradino, un modo per distaccarsi completamente da quello che chiaramente sembra essere il suo destino o la sua croce. Proprio per questo motivo l'episodio serve inevitabilmente a far comprendere ad ognuno dei personaggi il proprio scopo all'interno della storia, e chiaramente si percepisce a pieno la presenza di un eventuale ostacolo che non permette di poter far finta di niente e quindi di voltarsi e scappare dall'oscurità che li circonda.
Mildred è infatti il primo ostacolo necessario che fa capire a Kyle questa cosa nel momento in cui lei fa irruzione in casa nutrendosi della sua energia. Coinvolge sempre di più il rapporto tra Kyle e
Megan, uniti da uno strano sentimento carico di una forte stima reciproca. Quest'ultima nonostante continui il suo ruolo da tramite tra Allison e Kyle, ha anche per conto proprio qualche incombenza fastidiosa dal momento in cui si è ripresentato in città
Donnie. Sarà proprio lui a mettere di fronte ad un bivio la giovane madre che viene finalmente a conoscenza dell'atto di violenza commesso da suo marito, nonché il vice sceriffo
Mark.
D'altro canto se questa di Megan sembra essere la storyline più interessante e coinvolgente sotto numerosi punti di vista, non si può dire la stessa cosa del capo della polizia Giles, oramai sempre più coinvolto nel caso del camper bruciato dal suo collega e amico, implicato chiaramente in delle strane vicende. In conclusione l'episodio riserva qualche sorpresa interessante a partire da alcune trovate di regia parecchio gradevoli che vengono riservate specialmente nelle scene in cui è presente Sidney, la figura, al momento, più complessa della serie. Gli effetti visivi continuano a essere particolarmente accattivanti e nonostante numerosi tempi morti, si comprende grazie ad uno studio specifico che viene fatto sulla fotografia che ogni scena dettagliata ha un suo multiplo significato.
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