Otaku Teacher vol. 1, la recensione

Francesco Borgoglio ha recensito per voi il primo volume di Otaku Teacher, opera di Takeshi Azuma edita da Planet Manga

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Abbiamo sentito parlare un gran bene di Otaku Teacher e, incuriositi dal soggetto particolarmente originale, abbiamo recensito per voi il primo volume di questa serie edita in Giappone da Shogakukan e distribuita da poche settimane nel nostro Paese da Planet Manga.

Gli appassionati del settore sanno bene cos'è un "otaku", ma a beneficio di tutti gli altri lettori, possiamo assimilare questo termine giapponese a quello anglosassone di "nerd", più comune e popolare. Parliamo del cervellone, a volte "sociopatico", che va pazzo per fumetti, tecnologia, fantascienza e videogiochi.

L'opera di Takeshi Azuma ha come protagonista proprio un otaku: Junichiro Kagami. Laureato in Fisica, è stato una delle giovani menti più brillanti e promettenti del suo Paese. Il ragazzo purtroppo, è affetto da una malattia insolita, la FV, ovvero “Fare solo e soltanto ciò che si Vuole”. È ovviamente una scusa, che offre l'espediente per raccontare situazioni divertenti, ma anche lo spunto per riflessioni mature sulla volontà di affrontare le sfide che si frappongono nel realizzare i nostri sogni. Questi sono in sostanza i temi portanti dell'opera, i due principali livelli di interpretazione narrativa.

Spicca la gestione dell'elemento umoristico, sempre funzionale all'espressione di un messaggio positivo. Takeshi è un disoccupato, schiavo delle proprie passioni, che sta bruciando il suo potenziale intellettuale e umano. Trova un impiego come professore grazie agli sforzi della sorella minore, Suzune, una vera forza della natura. La ragazza è in un certo qual modo un personaggio stereotipato, dalle sembianze sexy negli immancabili shorts e canottiera, spietata con la mazza da baseball che utilizza per “esortare” il fratello. Risulta tuttavia una comprimaria perfetta, deliziosa ed esilarante. Grazie a lei, alla sua perseveranza e alla sua impulsività, il protagonista impara a riscoprire e a far riemergere le sue eccezionali qualità, riappropriandosene, tanto che già nel capitolo iniziale lo vedrete trasformarsi da smidollato in supereroe.

In questo primo volume, attraverso svariate vicende, vengono toccati i problemi legati al bullismo, della solitudine, della fragilità adolescenziale, l'ottusità del conformismo e dei pregiudizi. Nulla di stucchevole o retorico però: lo shonen è infatti spassoso, agile e incalzante. Oltre all'effervescente sceneggiatura e all'indubbio talento artistico di Azuma, dal tratto sicuro, moderno ed eclettico, emerge la straordinaria capacità dell'autore, mediante la giusta leggerezza, di far sentire stimolato il lettore attraverso insolite prospettive e questioni profonde, per non dire esistenziali.

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