Ortone e il Mondo dei Chi
Primo adattamento riuscito di una storia di Dr. Seuss, Ortone e il Mondo dei Chi è un ottimo mix di grande animazione 3D, commedia slapstick e umorismo demenziale. Peccato per De Sica...
Recensione a cura di Andrea
TitoloOrtone e il Mondo dei ChiRegiaJimmy Hayward, Steve Martino
CastChristian de Sica (voce)Uscita18 aprile 2008
Per una volta, Dr. Seuss (vero nome Ted Geisel, morto nel 1991) può evitare di rivoltarsi nella tomba. Dopo i pessimi Il Grinch e Il Gatto e Il Cappello Matto, finalmente dall'adattamento di uno suo libro per bambini è uscito qualcosa di bello: Ortone e il Mondo dei Chi è uno dei pochi film di animazione (non Pixar) veramente riusciti degli ultimi tempi.
Il canovaccio sembrerebbe semplicissimo, se non fosse che i protagonisti del film (e quindi le storie vere e proprie) sono due: Ortone e il Sinda-chi, ognuno impegnato a realizzare se stesso nel suo rispettivo Mondo. E questo forse è il dettaglio più interessante di una storia che per sua stessa natura è nata per scorrere liscia come l'olio (d'altronde è tratta da un libro per bambini): il continuo oscillare dal Mondo di Ortone a quello dei Chi funziona bene, anche se con trovate alquanto surreali (vedi il tubo che permette al Sinda-Chi di ascoltare Ortone), con un crescendo che, mano a mano che si avvicina la fine del film, intreccerà non solo la storia del Sinda-Chi a quella di Ortone, ma i due Mondi stessi.
Certo, troppe risate possono ovviamente portare dei problemi quando la situazione si fa più seria, ma il fatto è che in generale il film è impostato per essere prettamente comico (a tratti demenziale), quindi anche in potenziali cadute di tono riesce a reggersi bene (come nella brevissima canzone finale, che si salva grazie al mostriciattolo tondo di cui sopra).
Anche il messaggio di fondo del film è piuttosto innocuo (una persona è importante, non importa quanto piccola sia), e quando viene detto viene strillato in maniera scanzonata, quasi ironica. Certo, tutta la storia è permeata di un vaghissimo sentore sessista (il Sinda-Chi ha novantasei figlie, e un solo figlio maschio unico erede della carica di Sinda-Chi), ma c'è da dire che Seuss ha scritto e lavorato cinquant'anni fa, e poi si notano di più riferimenti sociali come la madre cangura reazionaria ossessionata dalla censura, o l'immagine forte della folla inferocita che tenta di linciare Ortone alla fine del film.
Tutto bene quindi? In generale sì, la versione in lingua originale (con Jim Carrey nel ruolo del Sinda-Chi, e uno straordinario Steve Carell nel ruolo di Ortone) può tranquillamente essere considerata come uno dei migliori film di animazione degli ultimi tempi, anche a livello tecnico (splendida la sequenza musicale durante il climax finale, che probabilmente varrà una nomination all'Oscar al sound design). La versione italiana, pur tradotta bene (geniale il nome dell'amico di Ortone, ovvero Mortone) invece ha un enorme problema: Christian de Sica come doppiatore di Ortone.
Ora, De Sica è un ottimo attore e riesce a dare il giusto tono surreale, innocente e vagamente idiota all'elefante, ma è francamente insopportabile il suo continuo sfociare nella parlata romana tanto da inserire, in certi punti, frasi tipiche del personaggio che interpreta in tutti i suoi film: una ingerenza inaccettabile nei dialoghi originali. E se Veronica Pivetti è ottima come Mamma Cangura, a Paolo Conticini come Sinda-Chi andava preferito il doppiatore ufficiale diJim Carrey, Roberto Pedicini (o addirittura Tonino Accolla) almeno per coerenza.
Detto questo, Ortone e il Mondo dei Chi è un film da non perdere.