The Orphanage
Una famiglia si trasferisce in una nuova, inquietante casa, ma il loro bambino scompare misteriosamente. Notevole horror spagnolo, che finalmente arriva anche nel nostro Paese...
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloThe OrphanageRegiaJuan Antonio BayonaCastBelen Rueda, Fernando Cayo, Mabel Rivera, Geraldine Chaplin, Roger Príncep, Montserrat Carulla Uscita14 novembre 2008Il TrailerVi avevamo già parlato (tra i primi in Italia) di questo film ad aprile, recensendolo nella rubrica Final Cut. Ora vi riproponiamo quell'articolo grazie all'uscita del film in Italia, per merito della Lucky Red.
Impossibile, francamente, esimersi dall'utilizzare la pellicola per parlare della situazione del cinema italiano. D'altronde, The Orphanage è un film che non ammette scuse. Infatti, non stiamo parlando di megaproduzioni hollywoodiane e qui nessuno può dire che non ci sono soldi a sufficienza. Si tratta, molto semplicemente, di un prodotto a basso budget, magari costato anche meno di certi titoli sovvenzionati dallo stato con registi improbabili.
Per rendersi conto della professionalità di questa produzione, basta vedere i primi cinque minuti, con i deliziosi titoli di testa e la grande attenzione riposta su un elemento come il sonoro. Cose scontate? Forse in Spagna. E poi, dei personaggi ottimi e ben costruiti (a parte forse quello della vecchia, che non funziona come dovrebbe), con un cast notevolissimo, in particolare un bambino e una madre perfetti. Lui risulta assolutamente inquietante, ma senza risultare cattivo (e quindi permettendoci di appassionarci alla sua storia). Lei invece è la classica madre-coraggio di pellicole di questo tipo (Curiosamente, in Italia esce in contemporanea con Changeling, che ha una protagonista simile), che rischia la follia pur di non arrendersi di fronte a quello che sembra un destino senza speranza.
A Bayona va dato atto di aver creato un notevole film d'atmosfera, in cui non si punta al semplice spavento (tattica che viene adottata soltanto una volta, peraltro con risultati decisamente efficaci), ma si dà vita ad un prodotto equilibrato ed appassionante. Notevole, peraltro, una sua carrellata circolare in un momento di grande tensione nel finale. Insomma, se proprio vogliamo trovare un difetto a Bayona, è il fatto di non essere nato e di non lavorare in Italia. Cosa che, ovviamente, è la sua fortuna...