Orlando Curioso e il mistero dei calzini spaiati, la recensione
La recensione della seconda avventura di Orlando Curioso firmata da Teresa Radice e Stefano Turconi!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nell'isola di Orlando hanno cominciato a scomparire misteriosamente i calzini degli abitanti. Il giovane protagonista non sembra avere problemi ad abbigliarsi in modo spaiato, ma tutti gli altri isolani sono molto infastiditi dalle sparizioni, finendo per sospettare l'uno dell'altro. Assieme alle calze è dunque scomparsa anche la serenità che regnava tra i vicoletti assolati.
Se il primo volume era un delizioso racconto che comunicava ai bambini un importante messaggio sul superamento dei pregiudizi e sull'accoglienza nei confronti del diverso, Orlando Curioso e il mistero dei calzini spaiati ha una morale altrettanto potente, trasmessa in modo non troppo esplicito ma talmente efficace da poter risuonare sottopelle non solo nei giovani lettori ma anche in quelli più adulti.
Le didascalie incorniciano ancora la maggior parte della narrazione testuale, ma la Radice le scrive rivolgendosi di volta in volta al lettore e al protagonista, evitando così uno sguardo troppo distaccato.
Chiudono il volume alcune pagine di contenuti speciali: se il primo albo proponeva un diario del protagonista, qui scopriamo una guida turistica dell'isoletta costellata dai diorama "fisici", costruiti da Turconi: un piccolo, graditissimo extra che saprà conquistare la fantasia dei giovani lettori, rendendo un po' più credibile l'ambientazione da favola in cui tutti vorremmo andare in vacanza, anche solo per qualche giorno.