Orfani - Sam 4: Cavalli e segugi, la recensione
Abbiamo recensito per voi Orfani - Sam 4: Cavalli e segugi, finora l'albo più frizzante della sesta stagione
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Roberto Recchioni e Michele Monteleone, ai testi, ci regalano un albo davvero spassoso che esalta il lato scanzonato del clone del Pistolero, affidandolo alle matite di un altro promettente debuttante, Luca Claretti, che interpreta con talento cristallino l'ironica versione del “guerriero perfetto”, come ama definirsi lui stesso, o l'“esercito di un solo uomo”, per citare nientemeno che OMAC di Jack Kirby.
Per rifornirsi di quanto gli manca e rifocillarsi un poco, decide di far visita a una sua vecchia amica, Marta La Pazza, un personaggio inedito, irriverente e spiazzante come siamo stati abituati a incontrarne sin dalla prima stagione di Orfani. La donna si rivela essere una figura fondamentale per l'intera saga e si mostra a conoscenza di sconcertanti risvolti riguardanti le diaboliche macchinazioni di Jsana Juric, che prendono forma e sostanza nell'immancabile colpo di scena finale.
Ad attenderlo in questa specie di angolo di paradiso terrestre in cui si è trasformato - ma solo temporaneamente - l'Albero delle Pene, elemento narrativo ricorrente nell'opera di Recchioni, vi sono tutti gli orfani caduti, da Juno a Felix, da Rey a Rosa. A farglisi incontro è il suo biondo alter ego, quello originale, che come i suoi compagni appare tuttavia nient'affatto cordiale.
Cavalli e segugi si attesta finora come l'albo più frizzante e intrigante di Orfani - Sam, giocato come di consueto sulle diverse doti stilistiche dei vari disegnatori all'opera, i cui stili vengono sposati dall'autentica bravura di un'unica colorista: Stefania Aquaro.