Orfani - Sam 4: Cavalli e segugi, la recensione

Abbiamo recensito per voi Orfani - Sam 4: Cavalli e segugi, finora l'albo più frizzante della sesta stagione

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Orfani - Sam 4: Cavalli e segugi, pagina 23La copertina fanta-western di Carmine Di Giandomenico e Giovanna Niro non lascia dubbi: il protagonista di questo quarto appuntamento di Orfani – Sam è proprio lui, Ringo, insieme al suo “pard” RR13. L'artista di fama internazionale lo ritrae in sella al cavallo Dinamite e a fianco del piccolo droide senziente, così come li avevamo lasciati in chiusura del precedente episodio, Il deserto nero.

Roberto Recchioni e Michele Monteleone, ai testi, ci regalano un albo davvero spassoso che esalta il lato scanzonato del clone del Pistolero, affidandolo alle matite di un altro promettente debuttante, Luca Claretti, che interpreta con talento cristallino l'ironica versione del “guerriero perfetto”, come ama definirsi lui stesso, o l'“esercito di un solo uomo”, per citare nientemeno che OMAC di Jack Kirby.

Per volere del governatore Garland, il fenomenale guerriero è sempre sulle tracce di Perseo, Andromeda e della loro fedele guardia del corpo, il corvo Sam. Il trio di fuggiaschi diretti verso la luna rossa di Nuovo Mondo incappa in seri pericoli, ma anche il loro inseguitore è in difficoltà: è rimasto a secco di munizioni e di equipaggiamento, e a complicargli la vita si è aggiunto l'esercito, sotto il comando del generale Petrov, ormai in rotta con Garland.

Per rifornirsi di quanto gli manca e rifocillarsi un poco, decide di far visita a una sua vecchia amica, Marta La Pazza, un personaggio inedito, irriverente e spiazzante come siamo stati abituati a incontrarne sin dalla prima stagione di Orfani. La donna si rivela essere una figura fondamentale per l'intera saga e si mostra a conoscenza di sconcertanti risvolti riguardanti le diaboliche macchinazioni di Jsana Juric, che prendono forma e sostanza nell'immancabile colpo di scena finale.

Orfani - Sam 4: Cavalli e segugi, pagina 12In mezzo a tanta ironia, a una tragicomica scena di sesso, all'immancabile dose di azione e di complotti - le fasi più drammatiche e cruciali sono affidate alla classe di Luca Casalanguida - c'è tempo e spazio per l'amarezza: sette intense tavole di grande qualità per intensità emotiva, recitazione e cura grafica, firmate da Werther Dell'Edera, che raccontano l'idea che Ringo ha dell'aldilà, circondato dall'affetto dei suoi fratelli d'armi.

Ad attenderlo in questa specie di angolo di paradiso terrestre in cui si è trasformato - ma solo temporaneamente - l'Albero delle Pene, elemento narrativo ricorrente nell'opera di Recchioni, vi sono tutti gli orfani caduti, da Juno a Felix, da Rey a Rosa. A farglisi incontro è il suo biondo alter ego, quello originale, che come i suoi compagni appare tuttavia nient'affatto cordiale.

Cavalli e segugi si attesta finora come l'albo più frizzante e intrigante di Orfani - Sam, giocato come di consueto sulle diverse doti stilistiche dei vari disegnatori all'opera, i cui stili vengono sposati dall'autentica bravura di un'unica colorista: Stefania Aquaro.

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