Orfani - Ringo 8: La carne e l'acciaio, la recensione

Ringo e i suoi giovani compagni di viaggio si fermano per una sosta, ma gli incubi non danno tregua...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Prosegue il viaggio di Ringo... se intendiamo il viaggio editoriale della testata, e non quello geografico del personaggio. L'ex Pistolero e i suoi tre giovani compagni infatti si concedono un'altra sosta lungo l'autostrada in un autogrill abbandonato; è l'occasione per riposarsi, ma il sonno dei ragazzi è turbato da incubi sul loro rapporto con Ringo, sui bruschi modi del loro accompagnatore e sulla possibilità che per uno dei tre si riveli essere il proprio padre.

Sembra uno stratagemma per fermare nuovamente l'azione, simile a quello adottato due mesi fa, per ritardare l'avanzata dei protagonisti e il conseguente scontro finale che si delinea all'orizzonte. Ogni sogno è una storia breve, qualcosa che ci racconta timori dei personaggi già affrontati in passato dagli autori e che danno l'impressione al lettore di deviare da quello che sarebbe il percorso narrativo delineato per questa seconda serie, presentata come un road movie decisamente più improntato sull'azione.

Non aiutano i disegni di Paolo Bacilieri, artista dallo stile riconoscibile che si differenzia da tutti gli altri disegnatori che hanno lavorato a Orfani o a Ringo; finora abbiamo sempre potuto apprezzare tavole realistiche abbastanza omogenee a livello stilistico, spesso rese ancor più simili tra loro grazie alla colorazione, ma il tratto pulito e più morbido di Bacilieri prende le distanze da quanto finora si è visto nella serie. Si ha quasi l'impressione di avere davanti agli occhi un esercizio di stile, un albo fuori serie come può esserlo un Dylan Dog Color Fest, un numero extra rispetto alla serie regolare; se Orfani e Ringo vogliono concedersi alcune "eccezioni" dal punto di vista grafico, risulta infatti bizzarro veder comparire la prima dopo più di un anno e mezzo dall'esordio.

Rende ancor più inusuali le matite di Bacilieri l'affiancamento con le tavole di Werther Dell'Edera, autore dei disegni dell'altra metà dell'albo; l'artista pugliese ha l'occasione di sperimentare nuove soluzioni grafiche, riprendendo e citando esplicitamente il numero più interessante della prima stagione.

Questo mese infatti i progressi più interessanti della trama non riguardando i protagonisti, ma la fazione avversaria, con stravolgimenti di un certo livello tra i Corvi. I collegamenti con il passato, il legame con le loro identità umane si fa più forte e questo potrebbe rendere tutto ancor più pericoloso per Ringo; la vicenda rimane in sospeso con una vena d'inquietudine, una minaccia per il futuro che speriamo non sarà reiterata ancora a lungo.

Nel frattempo apprezziamo il ritorno di una maggiore sperimentazione grafica, anche se forse non giova l'affiancamento al diverso stile di Bacilieri; sembra quasi che questo sia "il numero dei virtuosismi" dopo aver definito una certa identità visiva per il fumetto, che improvvisamente viene a mancare.

Continua a leggere su BadTaste