Orfani: Ringo 5 – All’ultimo respiro, la recensione
Continua il peregrinare per la nostra penisola dei tre giovani accompagnati da Ringo e braccati dalle forze speciali della presidentessa Jsana Juric
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Continua il peregrinare per la nostra penisola dei tre giovani accompagnati da Ringo e braccati dalle forze speciali della presidentessa Jsana Juric. Qui incontriamo un altro Corvo, un singolare robot volante da combattimento, con l'intelligenza artificiale di uno dei personaggi più importanti della scorsa stagione; ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa di questo All’ultimo respiro, firmato da Roberto Recchioni e Davide Gianfelice, in uscita oggi in edicola.
Anche il numero 5 di Orfani: Ringo si distingue per l'originalità del soggetto. In questo albo accade qualcosa di importante: per la prima volta sono i ragazzi a dare una mano al loro mentore e a offrirgli aiuto in un momento difficile. Tra i ruderi delle strade del capoluogo toscano, ancora chiaramente riconoscibili, i tre amici maturano in fretta; un omaggio di Recchioni alla capitale italiana del fumetto e a tutti coloro che come lui vi sono cresciuti idealmente e professionalmente. Spettacolare, evocativo è lo scontro con enormi droidi in Piazza Anfiteatro, un ritrovo ben noto e caro a tutti i frequentatori nottambuli di Lucca Comics & Games.