Orfani: Ringo 5 – All’ultimo respiro, la recensione

Continua il peregrinare per la nostra penisola dei tre giovani accompagnati da Ringo e braccati dalle forze speciali della presidentessa Jsana Juric

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Continua il peregrinare per la nostra penisola dei tre giovani accompagnati da Ringo e braccati dalle forze speciali della presidentessa Jsana Juric. Qui incontriamo un altro Corvo, un singolare robot volante da combattimento, con l'intelligenza artificiale di uno dei personaggi più importanti della scorsa stagione; ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa di questo All’ultimo respiro, firmato da Roberto Recchioni e Davide Gianfelice, in uscita oggi in edicola.

Si riparte dalla trama precedente, ricordate? Nué dopo essersi messo nei guai è stato soccorso dall'ex Pistolero, ma bisogna trovare il modo di sfuggire alla cattura da parte del nuovo agente speciale. Il mezzo di fortuna a cui si metterà alla guida Seba per portare tutti quanti lontano dal pericolo, lo ha già intuito chi ha letto le anticipazioni della testata per il 2015. A bordo di una super Cinquecento con un motore a propulsione, la compagnia giunge di fronte alle mura di Lucca. La città è stata trasformata da alcune personalità molto facoltose in una fortezza difesa da droni e dal meglio che la tecnologia possa offrire, mentre per loro stessi hanno preferito un altro tipo di protezione dall'annunciata fine del pianeta Terra.

Anche il numero 5 di Orfani: Ringo si distingue per l'originalità del soggetto. In questo albo accade qualcosa di importante: per la prima volta sono i ragazzi a dare una mano al loro mentore e a offrirgli aiuto in un momento difficile. Tra i ruderi delle strade del capoluogo toscano, ancora chiaramente riconoscibili, i tre amici maturano in fretta; un omaggio di Recchioni alla capitale italiana del fumetto e a tutti coloro che come lui vi sono cresciuti idealmente e professionalmente. Spettacolare, evocativo è lo scontro con enormi droidi in Piazza Anfiteatro, un ritrovo ben noto e caro a tutti i frequentatori nottambuli di Lucca Comics & Games.

Ogni episodio di questa seconda stagione è una scoperta e si legge di un fiato. La sceneggiatura dell'autore romano non presenta in pratica didascalie e come un manga e capace di infondere un ritmo concitato e inusuale alla trama. La ciliegina sulla torta sono i disegni di Gianfelice. Il tratto graffiante, sporco del talento milanese ci propone un Ringo strepitoso e una dinamicità che buca la tavola, infondendovi tutta la sua esperienza internazionale. Eccellente e costante è infine la qualità cromatica, questa volta opera della colorista Giovanna Niro.

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