Orfani - Ringo 10: Animali selvaggi, la recensione
Ringo e i suoi tre giovani compagni di viaggio arrivano a Milano, dove saranno attaccati da un branco di lupi e scopriranno una scomoda verità...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il vagabondaggio dei protagonisti li porta a Milano, dove per la prima volta si ha l'impressione che la location sia messa in vetrina per il lettore; nei numeri precedenti, le città erano sempre stato scenario della vicenda in modo più o meno invasivo, ma sempre in modo giustificato e senza rubare spazio alla narrazione. Qui invece qualche tavola è sacrificata per mostrare in modo rapido e gratuito una carrellata di location da una città sicuramente più nota e popolata della maggior parte degli scenari di questa stagione, per cui forse gli autori hanno sentito l'obbligo di omaggiare Milano in modo più evidente, essendo riconoscibile da un numero più elevato di lettori.
La seconda metà dell'albo si lascia alle spalle Milano e accompagna in una foresta i quattro nomadi; è come se, una volta finita la missione del mese, ci si potesse finalmente dedicare in uno spazio neutro a tirare le fila della stagione, visto che solo due numeri ci separano dalla sua conclusione. Roberto Recchioni mette in scena un sorprendente confronto tra i personaggi, dopo che è venuta a galla una dura verità che farà traballare gli equilibri del gruppo.
Finalmente l'intreccio è stato scombussolato da effettivi cambiamenti che non potranno non avere conseguenze nei mesi successivi; aspettiamo quindi di scoprire come proseguirà la storia, fiduciosi che Recchioni abbia imbastito un finale di stagione d'effetto almeno quanto quello di Orfani.