Orfani - Juric 2: Storia di una principessa, la recensione

Storia di una principessa è il nuovo scioccante capitolo della miniserie dedicata al personaggio cardine della saga di Orfani: Jsana Juric!

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Orfani - Juric 2: Storia di una principessa, anteprima 01Come nel precedente numero, il prologo e l'epilogo del secondo capitolo di Juric sono firmati da Roberto Recchioni e Andrea Accardi: il team creativo di Chanbara riesce in poche pagine - quelle dedicate al piano temporale presente - a tessere un intrigante intreccio che vede coinvolto Émil Bogdan, il biografo a cui la presidentessa Jsana Juric ha affidato le proprio memorie, e l'assessore al benessere della colonia extraterrestre di Nuovo Mondo, Stephen Garland. Il risultato estetico è un interessante bianco e nero che per regia e grafica ricorda quello di un manga.

La storia principale sul passato della protagonista è invece a firma di Paola Barbato. Dopo l’infanzia e l'adolescenza, la vicenda si sposta su una Juric giovane donna: solo ventenne, è già colei che guida - dietro la figura del padre adottivo - la Jelek, che trae profitto dalle attività benefiche nei paesi più poveri, falciati dalle guerre locali; una compagnia che lei stessa ha contribuito a rendere un monopolio.

L'episodio si concentra su poco meno di un decennio di avvenimenti, densissimo e cruciale per Jsana, in cui assistiamo all'incidente che l'ha privata dell'occhio sinistro; cosa sottolineata dalla splendida e terrificante copertina di Nicola Mari e Barbara Ciardo.

Orfani - Juric 2: Storia di una principessa, anteprima 02Laureata a pieni voti e anzitempo in Sociologia, la Juric sa servirsi di tutto ciò che la natura le ha concesso - una mente sottile e un fisico irresistibile - per ottenere i suoi obbiettivi, vestendo quando serve i panni dell'agnello e quelli del lupo. Per mostracene le tante sfumature d'animo sono stati impiegati tre disegnatori, Roberto De Angelis, Riccardo La Bella e Maurizio Di Vincenzo, e tre coloristi, Stefania Aquaro, Alessia Pastorello e Luca Saponti.

La protagonista di questa storia è una figura spietata, cinica e perversa: non è un mostro, ma qualcosa di peggio, come fa notare Bogdan. Come lui, tuttavia, non possiamo evitare di restare affascinati dalle sue capacità di manovratrice e geniale politica. La Barbato sviluppa al meglio, esaltandole, le potenzialità insite da sempre nel personaggio senza trascurare quel barlume di umanità da lei soffocato per sopravvivere a una vita di immani sofferenze corporali e spirituali.

Se l'effetto del primo albo della miniserie, Il fiore del male, è stato quello di un manrovescio, Storia di una principessa vi colpirà dritti allo stomaco come un pugno.

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