Orfani - Juric 2: Storia di una principessa, la recensione
Storia di una principessa è il nuovo scioccante capitolo della miniserie dedicata al personaggio cardine della saga di Orfani: Jsana Juric!
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
La storia principale sul passato della protagonista è invece a firma di Paola Barbato. Dopo l’infanzia e l'adolescenza, la vicenda si sposta su una Juric giovane donna: solo ventenne, è già colei che guida - dietro la figura del padre adottivo - la Jelek, che trae profitto dalle attività benefiche nei paesi più poveri, falciati dalle guerre locali; una compagnia che lei stessa ha contribuito a rendere un monopolio.
Laureata a pieni voti e anzitempo in Sociologia, la Juric sa servirsi di tutto ciò che la natura le ha concesso - una mente sottile e un fisico irresistibile - per ottenere i suoi obbiettivi, vestendo quando serve i panni dell'agnello e quelli del lupo. Per mostracene le tante sfumature d'animo sono stati impiegati tre disegnatori, Roberto De Angelis, Riccardo La Bella e Maurizio Di Vincenzo, e tre coloristi, Stefania Aquaro, Alessia Pastorello e Luca Saponti.
La protagonista di questa storia è una figura spietata, cinica e perversa: non è un mostro, ma qualcosa di peggio, come fa notare Bogdan. Come lui, tuttavia, non possiamo evitare di restare affascinati dalle sue capacità di manovratrice e geniale politica. La Barbato sviluppa al meglio, esaltandole, le potenzialità insite da sempre nel personaggio senza trascurare quel barlume di umanità da lei soffocato per sopravvivere a una vita di immani sofferenze corporali e spirituali.