Orange voll. 1 – 5, la recensione
Orange è una splendida e limpida narrazione, un manifesto del sentire giovanile e dei rimpianti delle cose mai dette
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Difficile individuare un vero protagonista di questo fumetto, che è nel profondo la vicenda di un gruppo di amici uniti da un legame intenso, speciale. La storia è incentrata su Kakeru Naruse, uno studente di provincia da poco trasferitosi a Tokyo, un ragazzo particolarmente introverso che ha sofferto e soffre ancora molto, ma che ha trovato supporto e affetto sincero conoscendo i nuovi compagni di scuola.
Naho non è sola in questo; è parte di un affiatata e variegata combriccola, composta dal generoso e solare Hiroto Suwa, dall'esuberante Azusa Murasaka, dall'aristocratica Takako Chino e dall'otaku Saku Hagita, tutti pronti a condividere con lei le sue preoccupazioni e la missione che è chiamata a compiere: salvare la vita di Kakeru. Nel mondo di Orange è possibile modificare una linea temporale agendo sul passato. Non esistono paradossi: il flusso cronologico si scinderà all'istante dell'intervento, dando luogo a due distinte realtà, quella conosciuta - in cui il ragazzo non c'è più - e quella alternativa, in cui sarà ancora presente e insieme a loro.
Orange è una splendida e limpida narrazione dei primi amori, dei turbamenti della pubertà. Indaga le difficoltà nell'esprimerli e controllarli, nel dichiararsi all'altra metà del cielo. È un manifesto del sentire giovanile, dei rimpianti delle cose mai dette, il tentativo di vincere l'insicurezza, la goffaggine che abbiamo provato tutti negli anni più belli della nostra esistenza. È tuttavia un'esortazione a vincere la propria timidezza, i propri fantasmi, a crescere e maturare.
La Takano - con la delicatezza e il candore che può appartenere solo a un animo femminile - dimostra un'empatia straordinaria con i suoi personaggi e la loro generazione, una sensibilità unica nel descriverla. Il suo tratto pulito, elegante ed espressivo è capace di regalarci uno spaccato straordinario che avvolge il giovane lettore e trasporta malinconicamente indietro quello adulto.