Operazione Valchiria

Come fare a rendere interessante una storia della quale si sa già il finale come in Operazione Valchiria? Si fa un thriller. Il risultato? Molta tensione, poca azione, e un Tom Cruise immobile...

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Recensione a cura di Andrea

TitoloOperazione Valchiria
RegiaBryan SingerCastTom Cruise, Kenneth Branagh, Terrence Stamp, Bill Nighy 
Uscita30 gennaio 2009
La scheda con i trailer

Il colonnello Claus Schenk Graf von Stauffenberg è stato l'esecutore materiale dell'attentato a Adolf Hitler del 20 luglio 1944, il quindicesimo e ultimo (nove mesi più tardi il Fuhrer si toglierà la vita). Privato di un occhio, del braccio destro e di due dita della mano sinistra durante un attacco aereo in Nord Africa, si era unito al complotto che alcuni militari stavano organizzando per compiere un colpo di stato dopo aver ucciso Hitler, accusando le SS dell'omicidio. Il complotto prevedeva di sfruttare l'Operazione Valchiria, un piano sviluppato per sedare una eventuale rivolta, per prendere il potere dopo l'attentato. Ma a causa di una serie di circostanze sfavorevoli Hitler sopravvisse (nonostante l'esplosivo utilizzato da Stauffenberg uccise quattro persone presenti nella stanza assieme al Fuhrer) e il complotto andò in fumo: il colonnello e gli altri cospirati vennero giustiziati.

Come fare a trasformare in un film interessante e avvincente una storia della quale si sa già il finale? Ecco la domanda che ci siamo fatti tutti quando abbiamo saputo che Bryan Singer (lanciato da I Soliti Sospetti, si è fatto apprezzare con L'Allievo e i primi due film degli X-Men, decisamente meno con Superman Returns), stava realizzando questo film. La soluzione è stata strutturare la pellicola in un thriller.

E proprio grazie a come aveva gestito la tensione nei Soliti Sospetti, Singer sembra essere la scelta migliore per dirigere la pellicola: in questo caso il tutto viene esteso su scala molto più ampia. Ma nonostante Operazione Valchiria sia pervaso da grande tensione e momenti thriller, quello che manca è l'azione. Il motivo di ciò, ovviamente, è la necessaria aderenza con il materiale storico originale. Di conseguenza, l'intero film finisce per diventare una bomba inesplosa, strutturandosi come un'enorme conto alla rovescia (come nel magnifico trailer) che però NON risolve in una esplosione finale. Il meccanismo potrebbe funzionare (anche in maniera simbolica, riprendendo il tema generale del colpo di stato fallito) se non fosse che, come già detto, tutti sanno come andrà a finire, e quindi spesso durante le scene di tensione ci si chiede cosa realmente stia creando interesse.

Va poi detto che nonostante il cast sia composto da ottimi attori, mettere Tom Cruise nel ruolo di un personaggio storico sembra più una scelta pubblicitaria che altro. Il risultato è che all'immagine di Stauffenberg si tende a sostituire quella della superstar nella sua inedita versione bendata e mutilata. Non essendoci poi un particolare approfondimento psicologico del personaggio, Cruise finisce per non dover dare questa grande prova di recitazione, né può esprimersi attraverso scene d'azione vista la loro assenza.

Le note positive vanno sicuramente nella regia di Singer e nella ricostruzione storica generale. Come già detto, il regista è particolarmente bravo a creare tensione, e alcune sequenze si fanno certamente ricordare, come quella dell'attentato vero e proprio. Singer utilizza poi alcuni espedienti, come quello di non mostrare più Hitler dopo l'attentato, per mantenere un alone di mistero tutto in funzione dell'accumulo di tensione. Una scena in particolare, poi, risulta molto riuscita: si tratta del bombardamento della casa di Stauffenberg, con il grammofono che suona la Cavalcata delle Valchirie di Wagner.

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