Open Your Eyes (prima stagione): la recensione

È difficile anche solo capire il genere di appartenenza di Open Your Eyes, e non è un bene per la serie Netflix

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È difficile anche solo capire il genere di appartenenza di Open Your Eyes, e non è un bene per la serie Netflix. Questo progetto televisivo polacco, che arriva sulla piattaforma streaming con una prima stagione da sei episodi, vorrebbe avere tanti riferimenti, una voce propria, un tono che oscilla tra horror, fantascienza e teen-drama. Ma, come The New Mutants (con cui ha qualcosa in comune) ci ha insegnato, voler essere troppe cose insieme non è un'idea vincente. E alla fine, insieme a tante domande che chissà se verranno riprese, quel che rimane per lo spettatore è l'incertezza di non sapere esattamente a cosa ha assistito.

La storia si svolge in un centro che si occupa di trattare casi di amnesia, particolarmente indirizzato a giovani. Qui si risveglia una ragazza (Maria Wawreniuk) che inizialmente non ricorda nemmeno il proprio nome. I primi minuti della serie la vedono vagare nel vuoto della struttura, alla ricerca di punti di riferimento, finché non incontrerà un altro ospite della struttura, impegnato a danzare. Da lì in poi scopriamo gli altri ospiti del posto, la routine quotidiana fatta di attività e incontri con la dottoressa Zofia (Marta Nieradkiewicz). A poco a poco però subentrerà anche l'idea che qualcosa non va, tra visioni inquietanti e – forse – esperimenti nascosti.

Anche per il titolo identico – originale è Otwórz oczy – Open Your Eyes potrebbe ricordare in principio Apri gli occhi di Amenábar. C'è qualcuno che si risveglia in una struttura psichiatrica, amnesia, visioni spaventose, qualcosa da capire. Ma si tratta di uno spunto anche interessante che però viene annacquato in sei episodi che accumulano svolte e situazioni senza una direzione chiara. Il mood non è mai consistente e le atmosfere spoglie, insieme a regia e fotografia, non ci suggeriscono mai cosa dovremmo provare durante le scene. È un horror Open Your Eyes? In alcuni momenti lo spunto sarebbe quello, nel senso che le allucinazioni della protagonista ci sono mostrate come se dovessero esserlo.

Ma come detto l'atmosfera non sostiene mai quell'idea, ed è solo uno dei tanti spunti lanciati senza aggrapparsi a qualcosa. Se la protagonista poco a poco riuscirà ad emergere, nessuno degli altri personaggi è particolarmente caratterizzato. Il centro in cui si trovano, che dovrebbe parlarci e diventare uno dei personaggi stessi, è solo un luogo che soffre la vaghezza di tutto il resto. Eppure, senza entrare nel dettaglio, gli spunti ci sarebbero, si riesce a intravedere un'idea interessante che poteva essere sviluppata con altri ritmi e un altra scrittura. Ma Open Your Eyes non riesce mai a trovare una voce chiara e anche le rivelazioni finali cadono in un vuoto che non sa come accoglierle.

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