Open Your Eyes (prima stagione): la recensione
È difficile anche solo capire il genere di appartenenza di Open Your Eyes, e non è un bene per la serie Netflix
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La storia si svolge in un centro che si occupa di trattare casi di amnesia, particolarmente indirizzato a giovani. Qui si risveglia una ragazza (Maria Wawreniuk) che inizialmente non ricorda nemmeno il proprio nome. I primi minuti della serie la vedono vagare nel vuoto della struttura, alla ricerca di punti di riferimento, finché non incontrerà un altro ospite della struttura, impegnato a danzare. Da lì in poi scopriamo gli altri ospiti del posto, la routine quotidiana fatta di attività e incontri con la dottoressa Zofia (Marta Nieradkiewicz). A poco a poco però subentrerà anche l'idea che qualcosa non va, tra visioni inquietanti e – forse – esperimenti nascosti.
Ma come detto l'atmosfera non sostiene mai quell'idea, ed è solo uno dei tanti spunti lanciati senza aggrapparsi a qualcosa. Se la protagonista poco a poco riuscirà ad emergere, nessuno degli altri personaggi è particolarmente caratterizzato. Il centro in cui si trovano, che dovrebbe parlarci e diventare uno dei personaggi stessi, è solo un luogo che soffre la vaghezza di tutto il resto. Eppure, senza entrare nel dettaglio, gli spunti ci sarebbero, si riesce a intravedere un'idea interessante che poteva essere sviluppata con altri ritmi e un altra scrittura. Ma Open Your Eyes non riesce mai a trovare una voce chiara e anche le rivelazioni finali cadono in un vuoto che non sa come accoglierle.