One Piece World Seeker, Rufy fallisce la conquista dell'open world - Recensione

Rufy si dà all'esplorazione, ma i risultati non sono molto avventurosi: la recensione di One Piece World Seeker

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One Piece è uno di quei brand che non ha bisogno di presentazione e che allo stesso tempo riesce a cavalcare l'onda da decenni senza troppe problematiche: la fortuna principale del manga ideato da Eiichiro Oda sta proprio nella fantasia del suo autore, che rappresenta allo stesso tempo uno dei pilastri dell'editoria nipponica ma anche uno dei più longevi dell'era contemporanea. Non ci troviamo dinanzi a una endless story à la Inuyasha, ma sicuramente di fronte a una trama che mira a essere più longeva che mai, rimandando sempre di più la conquista dell'ambito tesoro che incoronerà Rufy come re dei pirati. Un'epica avventura che, purtroppo, in One Piece World Seeker non è stata riproposta come ci aspettavamo.

Nonostante una trama capace di districarsi abilmente in diversi ambienti e scenari, il gioco offre una linea narrativa completamente inedita, con antagonisti e ambientazioni che non si sono mai affacciate nella testa di Oda. Nei panni di Rufy, che pertanto sta vivendo semplicemente un'avventura filler, un riempitivo nel quale nulla andrà ad avere ripercussioni sulla sua ricerca del tesoro, ci ritroveremo in una cittadina che da tempo è finita nelle mani della marina. Per fortuna del giovane pirata, scaraventato su questo atollo dopo essere sfuggito a una prigione nei cieli, ci sono anche degli abitanti che provano a resistere al predominio governativo: tra questi c'è Jeanne, una ragazza che guida la resistenza nel nome della defunta madre. Il connubio che si viene a creare con Cappello di paglia farà da motore all'intera vicenda, andando di capitolo in capitolo a svelare sempre più misteri legati alla famiglia della ragazza, ma contemporaneamente ritroveremo anche i vari compagni della ciurma che erano andati dispersi, iniziando da Chopper fino a tutti gli altri.

[caption id="attachment_194064" align="alignnone" width="1280"]One Piece World Seeker screenshot Nonostante la presenza della ciurma al completo potrete giocare solo nei panni di Rufy[/caption]

I capitoli andranno a districarsi attraverso le missioni principali, che per lo più si preoccuperanno di chiedervi di recuperare determinati membri della vostra ciurma andati completamente dispersi dopo la separazione dalla prigione nei cieli. Per quanto riguarda tutte le altre, comprese quelle secondarie che potrete accettare dai vari abitanti del luogo, non troverete nulla di particolarmente affascinante: le più importanti sono legate a delle vicende abbastanza banali e delle richieste di recupero di materiali presenti nelle zone circostanti. I dialoghi che accompagnano tutti gli incarichi, inoltre, sono davvero prolissi e spesso privi di mordente, spingendovi a velocizzare qualsiasi linea di testo pur di arrivare all'obiettivo finale, spesso slegato da quanto raccontatovi nei secondi precedenti. La varietà è davvero scadente e tale monotonia viene smorzata esclusivamente nel momento in cui vi ritroverete a dover compiere alcuni compiti in un determinato lasso di tempo o seguendo degli indizi che verranno forniti dall'ambiente stesso. Purtroppo, di rimando, sarà fondamentale cimentarsi anche nelle missioni secondarie: queste andranno ad aumentare il Karma, un meccanismo sicuramente affascinante nell'idea, ma debole nella resa. Parliamo di una sorta di connessione, di legame, che potremmo quasi provare a ricollegare a quelli di Persona e Shin Megami Tensei: raggiungere alcuni obiettivi vi porterà ad aumentare la percentuale di rapporto con i vari comprimari della vicenda, Jeanne, Isaac, Smoker, Tachigi, gli avversari della marina e altri ancora. Purtroppo, come detto, la ricompensa è davvero tendente all'inutile: materiali, costumi e cutscenes nei peggiori dei casi, punti abilità nel migliore dei casi.

"One Piece World Seeker inizialmente potrebbe sembrare un action, con un battle system che punta a divertire e intrattenere, invece si rivelerà presto un titolo dedito esclusivamente all'esplorazione di un mondo, però, completamente vuoto"Prima di parlare dei punti abilità, però, spendiamo qualche parola sul mal riuscito sistema di combattimento. One Piece World Seeker inizialmente potrebbe sembrare un action, con un battle system che punta a divertire e intrattenere, invece si rivelerà presto un titolo dedito esclusivamente all'esplorazione di un mondo, però, completamente vuoto. In tutta l'avventura controlleremo soltanto Rufy, andando completamente a vanificare lo sforzo di riunire tutti i personaggi di One Piece in un unico ambiente: il gameplay ci permetterà di districarci attraverso due diversi stili di lotta, il Busoshoku e il Kenbunshoku, con il primo più lento ma coriaceo, che spinge a ergere una difesa più rocciosa, il secondo più veloce e scattante, che permette di schivare i colpi avversari. I comandi, però, oltre a essere estremamente incapaci di offrire una varietà di fondo, sono davvero legnosi e poco reattivi, costringendoci sempre a dover concludere una combo prima di poter compiere un'altra azione e, soprattutto, costringendoci a subirne una intera dagli avversari senza poterla spezzare o evitarla. Potete ben immaginare che tale aspetto infastidisce non poco, soprattutto nelle fasi in cui ci ritroveremo a dover respingere degli assalti portati con armi da fuoco e mitraglie, che per loro stessa natura non si interrompono a metà strada per grazia divina. Tutti aspetti che vanificano ogni possibile tentativo da parte del gioco di essere un action ben congegnato. Dall'altro canto, tornando sui punti abilità citati poc'anzi, c'è da dire che questi aumenteranno in maniera abbastanza rapida grazie ai combattimenti e alle missioni secondarie, il che ci permetterà di sbloccare sempre più skill e capacità, sia esplorative (fondamentali per muovervi all'interno dello scenario rapidamente) che di combattimento, così da poter fronteggiare le battaglie più difficili. Sulla carta, perché anche gli scontri con i boss più fastidiosi, da Smoker in avanti, si riveleranno banali e scontati.

[caption id="attachment_194066" align="alignnone" width="1200"]One Piece World Seeker screenshot Il mondo di gioco è vasto, ma davvero troppo poco interessante[/caption]

Il vostro primario obiettivo, una volta arrivati a terra, sarà quello di rintracciare tutti i membri della vostra ciurma: una volta fatto potrete riunirvi come i vecchi amici di un tempo sulla Thousand Sunny, ma senza poterla usare per navigare liberamente. Se pensavate quindi di vivere un'esperienza come quella di Sora a bordo della PerlaNera in KingdomHearts III, con JackSparrow al fianco, vi sbagliate di grande: la nave resterà ormeggiata e servirà esclusivamente come hub per parlare con i vostri compagni di scorribande e inviarli in missione al posto vostro, per rintracciare materiali utili per soddisfare le missioni secondarie. Ben presto vi ritroverete ad annoiarvi in quella che è una ricerca davvero troppo monotona di materiali (segnati sulla mappa), che annichilisce completamente l'esplorazione dell'isola creata da Ganbarion. Un'isola che per colori e per resa è sicuramente affascinante e che rispetta lo stile di Oda, andando a creare un'ambientazione che potrebbe benissimo amalgamarsi nel manga giapponese: inoltre grazie alle abilità che andrete a sbloccare di volta in volta con i punti dedicati potrete rendere davvero molto rapido il viaggio da un luogo all'altro. Non arriverete a essere Spider-Man che fluttua tra i grattacieli di New York, ma con il Gom Gom Rocket sicuramente potrete lanciarvi per centinaia di metri in avanti. Una volta però terminato il piacere e il divertimento iniziale del lanciarsi qui e lì, vi ritroverete in un mondo pesantemente vuoto, privo di mordente e di qualsivoglia contenuto.

Chiudiamo con una chiosa sull'aspetto tecnico e grafico: abbiamo già detto che l'isola è ben realizzata, è gradevole alla vista, sopratutto grazie all'Unreal Engine 4, che permette l'esaltazione dei colori e di godere di un cel shading molto piacevole da gustare. Sebbene inizialmente la posizione della telecamera sia un po' disturbante, per la collocazione di Rufy molto sulla sinistra e mai centrato, si riesce a godere il nostro scorrazzare grazie all'aspetto estetico. L'open world, come detto, non aiuta, essendo un vasto deserto riempito di contenuti ambientali sgargianti, accompagnato da una colonna sonora che non offre grandissimi colpi di genio e che tra l'altro va personalizzata dal menù (una scelta davvero poco sensata).

One Piece World Seeker, in definitiva, compie un terribile passo indietro in quello che è il percorso evolutivo dei tie-in, che dopo tanti anni di tentativi andati a male stanno ancora provando a riprendersi: l'opera di Oda non riesce ad avere giustizia da una produzione davvero scialba, realizzata con pochissimo interesse e con scarsa propensione alla creazione di contenuti tali da rendere avvincente l'avventura nei panni di Rufy. Un vero peccato, perché le basi c'erano, soprattutto per lo scenario costruito, che però vanifica il divertimento con un battle system legnoso e sgradevole, oltre a un open world scheletrico e spogliato di qualsiasi elemento pregnante. One Piece poteva staccarsi dal genere musou e offrire qualcosa di diverso, ma nemmeno stavolta ce l'ha fatta: un vero peccato, visto il materiale dal quale si potrebbe attingere.

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