One Piece 71, la recensione

Inizia una nuova saga di One Piece, con Rufy alle prese con un grande torneo di lotta...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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La ciurma di Cappello di Paglia si lascia alle spalle Punk Hazard e riprende il mare, fino a quando la Thousand Sunny attracca alle coste di Dressrossa. Una nuova isola significa l'inizio di una nuova saga per i protagonisti di One Piece; a fare da sfondo alle avventure di Rufy e compagni questa volta sembra esserci una città popolata da giocattoli antropomorfi, un'ambientazione originale che potrebbe essere esplorata in tutte le sue potenzialità come fatto in passato per altri microcosmi narrativi. Mentre ci stiamo cullando nella simpatica atmosfera e nelle sequenze comiche dei primi capitoli, abbiamo la convinzione che possano essere tornate le atmosfere più semplici che il manga aveva fino a qualche anno fa... ma ecco che Eiichirō Oda vira drasticamente presentandoci quello che pare sia il fulcro di questa nuova saga: il Corrida Colosseum, una gigantesca arena dove sta per svolgersi un torneo di lotta che mette in palio il frutto del diavolo Foco Foco, il potere del defunto Ace ora pronto a essere trasmesso a un degno erede.
Ovviamente Rufy si iscrive e sembra giunto il momento per One Piece di avere il suo torneo ufficiale di combattimento, evento presente nella maggior parte degli shonen manga (come il celebre Torneo Tenkaichi di Dragon Ball). In realtà la prima fase del torneo è una battle royale, nella quale tutti i componenti di un girone si affrontano in contemporanea sul campo di battaglia fino a che non ne resta soltanto uno, per cui si dovrebbe assistere nel giro di poco tempo alle semifinali e allo scontro finale, sempre che Oda non ci riservi altre sorprese.
Come in molti altri shonen, il torneo di lotta è un ottimo espediente per far radunare un sacco di personaggi dalla forza impressionante, facendo tornare qualche vecchia conoscenza e presentando anche numerosi volti nuovi, alcuni dei quali presumibilmente continueremo a vedere anche una volta usciti dal Corrida Colosseum.

Mentre Rufy è alle prese con i gladiatori, supportato da Franky, gli altri membri del suo equipaggio sono in giro per Dressrosa, rimanendo coinvolti in poco tempo in bizzarre disavventure. L'isola infatti è popolata da ladri e spietati giocatori d'azzardo, oltre ad essere famosa per le femmine, spietate giustiziere nel caso scoprano un tradimento da parte del proprio uomo. Se a questo aggiungiamo Doflamingo arrivato sull'isola per catturare la ciurma di Cappello di Paglia, e un popolo di molesti esserini simili ai lillipuziani... bè, in un solo volume sono già stati presentati tanti (troppi?) elementi sufficienti a far sopravvivere un'intera saga. Ora bisogna solo vedere come Oda li gestirà, se saprà coordinare tutto in modo efficace o se continuerà a inserire nuovi personaggi e situazioni problematiche, riproponendo il caos dei cicli più recenti. Il mangaka però ha aggiunto delle didascalie per distinguere nettamente le varie sottotrame e spiegare ogni volta a che personaggio è tornato, forse conscio che in passato questi continui e rapidi cambi di focus possono aver distratto più di un lettore.
L'autore sprofonderà sempre di più nella sua bulimia creativa o riuscirà a trovare un equilibrio e regalarci una nuova storia memorabile?
Alla luce di questo volume 71, siamo ottimisti, ma con un occhio vigile...

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