Once Upon a Time 3x11 "Going Home" (midseason finale): recensione
Midseason piacevole per certi versi, ingenuo per altri, che porta la serie verso l'ennesimo restart
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Once Upon a Time, questo va riconosciuto, non ha mai giocato sulle grandi domande o i grandi misteri da svelare. Le poche svolte sono ampiamente prevedibili, le morti, come quella di Cora lo scorso anno, sono praticamente anticipate nei promo, e quando non lo sono, beh, vuol dire che il defunto in questione presto potrebbe tornare tra di noi (esattamente ciò che accade al personaggio della Fata Turchina e probabilmente ciò che succederà ad un altro importante protagonista scomparso). Nonostante una mitologia "familiare" sempre più estesa, una ragnatela sempre più fitta di riferimenti e controriferimenti tra mondi fiabeschi lontanissimi l'uno dall'altro, la visione a lungo termine non è mai stata un punto cruciale, tant'è che in appena quaranta minuti, così com'era successo altre volte, gli autori si possono permettere di calare il sipario su ogni buco, o quasi, rimasto aperto per poi ricominciare con una nuova "saga".
Senza entrare nel dettaglio dei vari eventi, Going Home non è soltanto il tipico "finale" di Once Upon a Time (risolutivo, denso di sconvolgimenti e soluzioni improvvise che si aprono ad un nuovo ciclo), ma è anche in linea con questa prima parte di stagione, nel bene e nel male. Una puntata godibile, piacevole da seguire, ma anche piena delle tipiche ingenuità a cui la serie ci ha abituati (la vicenda dalla fata turchina non è esattamente il massimo della scrittura, così come la gestione stessa delle maledizioni e contromaledizioni). Per il resto, pregi e difetti, la serie della ABC rimane sempre uguale a se stessa, rassicurante e piacevole, divertente e godibile: a patto di non chiedere troppo, un ottimo passatempo.