Once Upon a Time 2x15 "The Queen is dead": la recensione

Nonostante un buon flashback in cui conosciamo la madre di Biancaneve, il resto della puntata non convince...

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Once Upon a Time cerca di portare avanti la sua narrazione come se si trattasse di una partita a scacchi. E non è un complimento. Gli schieramenti si aspettano, prendono la strada più larga (non sempre la più logica), costruiscono ragionamenti su ragionamenti, mosse su contromosse, ma in conclusione tutto si risolve sistematicamente in un nulla di fatto o, al limite, in un lieve rimescolamento delle carte che sembra non avere altra motivazione se non quella di allugare un altro pò la partita. The Queen is dead, come facilmente intuibile, non fa eccezione ed anzi fa di tutto per confermare questa tesi, tra due storyline che procedono maldestramente e un flashback che ci consegna la peggiore interpretazione vista finora.

A Storybrooke prosegue il piano di Cora e Regina di impadronirsi del pugnale dell'Oscuro Signore, un piano per la cui riuscita si rivelerà ancora una volta determinante l'eccessivo buonismo di Snow e Charming. Pazienza, ormai ci siamo abituati a vedere personaggi che più buoni non si può combattere cattivi quasi immotivatamente crudeli (Cora appunto ma anche il padre di David). Ciò che ormai sta venendo a mancare invece è l'apporto di quelle bellissime figure al confine, tormentate, completamente sole, che in fondo erano l'attrattiva principale: Regina e Rumplestiskin.

La settimana scorsa davamo per scontato che Regina stesse facendo il doppio gioco (e che lo show ci stesse trattando da adulti evitando di spiegarci esplicitamente una situazione). Ma dopo il suo comportamento di questa settimana e la "serenità" con la quale strappa il cuore a Johanna (personaggio inserito ad hoc per creare una certa situazione e subito tolto di mezzo) difficilmente questa tesi varrà ancora. Idem per Rumplestiskin, che da una bellissima dichiarazione di pentimento affidata a quello che poi si sarebbe rivelato come Pinocchio in "The Stranger", ha completamente sbagliato approccio con Bae in "Manhattan" e questa settimana, trattando bruscamente Henry, sembra prendere in seria considerazione l'idea di uccidere il bambino. Poi sappiamo bene che nulla di tutto ciò accadrà. Regina, novella Darth Vader, capirà quanto sia folle aiutare la donna che ha ucciso il suo uomo e che in questo modo non rivedrà mai più Henry, e Rumple tornerà sui suoi passi e si renderà conto che ottenere il potere non gli ridarà suo figlio. Ma i personaggi a quel punto non saranno ormai completamente snaturati?

Osservazioni a margine: il personaggio di Hook è una delle più grandi delusioni di questa seconda stagione. Così ben introdotto in "The Crocodile", ha poi iniziato una parabola discendente scadendo quasi nel patetico nel momento in cui non ha fatto altro che prendere colpi da quasi tutti i personaggi con cui ha interagito. Gli riconosciamo quindi una buona resistenza agli urti e alle botte e un'incredibile capacità di segugio (tralasciando l'arrivo immediato a New York con la sua nave e le probabili scene in stile Come d'Incanto nel momento in cui attraversa la città in abiti da pirata che purtroppo non ci vengono mostrate, ma come ha fatto a trovare Emma e gli altri?), ma non molto di più.

Il flashback: in realtà questa sarebbe anche la parte migliore dell'episodio. Ci fa piacere conoscere la madre di Biancaneve (Rena Sofer), il suo carattere pacato ma determinato, il suo senso di giustizia e la capacità di trasmetterlo alla figlia tramite una bella scena iniziale. E l'idea di inserire tutto all'interno del grande piano di Cora funziona bene. Purtroppo non si può evitare di spendere anche solo poche parole sulla giovane Bailee Madison, che già avevamo visto interpretare la piccola Biancaneve ma che qua è chiamata a reggere il peso di una performance che dovrebbe essere forte e carica di emozioni ma che finisce per essere solo "caricata" e spesso fastidiosa.

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