Oltre The Walking Dead: i morti viventi in tv

Orfani di The Walking Dead? No problem: i nostri suggerimenti su alcune serie a tema "zombie"...

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Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra...

...quando anche sulla terra non ci sarà più posto, i morti cammineranno in televisione. E infatti eccola quest'invasione di zombie, morti viventi, walkers, biters, o in qualunque altro modo vengano definiti. Ci riferiamo alla grande proliferazione di vari show televisivi (e Zombieland è in cantiere), pur diversi per tono, genere e tematiche sviluppate, ma sempre ispirati all'immortale (letteralmente!) tema del ritorno dei cadaveri dall'aldilà. La radice comune è sempre la stessa: l'evento clamoroso del ritorno dalla morte come pretesto – Romero lo sa bene – per parlare di qualcos'altro. Che si tratti della guerra (Night of the living Dead), del consumismo (Dawn of the Dead), della politica stessa (Day of the Dead), gli zombie sono portatori non solo di morte ma anche di profonde riflessioni e critiche sociali. The Walking Dead, di cui si è da poco conclusa (con risultati strabilianti) la terza stagione, ci lascia orfani al momento di serie incentrate sui morti viventi nel panorama televisivo. Per colmare, in parte, l'attesa fino al prossimo ottobre, vi segnaliamo alcune piccole perle che ne condividono il tema principale. Il tutto, se volete, con in sottofondo le note della colonna sonora della prima serie che vi proponiamo:

Les Revenants: abbiamo già parlato di questo splendido gioiello proveniente dalla Francia e dei suoi grandi meriti. L'erede di Twin Peaks, l'incubo che si sviluppa nel surreale ambiente nebbioso di un paesino in cui improvvisamente i morti ritornano, il legame indissolubile tra morti e vivi, il tentativo disperato di andare avanti lasciandosi alle spalle colpe che nemmeno la morte può cancellare. Una grande tecnica, una grande scrittura, delle grandi interpretazioni: una serie da non perdere.

In the flesh: evidentemente ci vuole una sensibilità decisamente "europea" per trattare il tema degli "zombie" dal punto di vista non più dei vivi che in essi si rispecchiano ma degli stessi morti che ritornano. Ed è ciò che avviene in questa miniserie in tre parti da poco andata in onda sulla BBC. L'apocalisse, qui chiamata "risveglio" è già avvenuta ed è stata trovata una cura per i morti viventi. Dopo un periodo di riabilitazione in un'apposita struttura, i malati affetti da "Sindrome di Decesso Parziale", vengono quindi rispediti nelle loro famiglie. Il reinserimento sarà traumatico... Suicidio, omosessualità, isteria di massa, paura del diverso in una buona serie dalla premessa originale e dai ritmi lenti che diventa ad ogni puntata più straziante.

Dead Set: e restiamo in Inghilterra per parlare di questa bella miniserie in 5 puntate trasmessa nel 2008, in cui un'orda di zombie invadeva la Gran Bretagna. Scomodissimo punto di vista della situazione quello dei concorrenti dell'ultima edizione del Grande Fratello, barricati dentro la casa per scampare alla morte. A scrivere il tutto Charlie Brooker, un nome che ai più non dirà molto, ma che suonerà familiare a quanti hanno apprezzato quel capolavoro che risponde al nome di Black Mirror. La serie rappresenta la corruzione estrema del brutale e spettacolare meccanismo di eliminazione (in questo caso fisica) con relativa trasformazione in esseri senza volontà, satira talmente chiara e diretta da non dover essere spiegata.

Death Valley: dopo il tour europeo torniamo in America per questa sfortunata serie di appena 12 puntate che racconta, con lo stile del falso documentario, le surreali disavventure di una task force incaricata di sterminare zombie, ma anche licantropi e vampiri che si aggirano per la San Fernando Valley in California. Comicità di grana grossa e delirante, fracassona e volgarissima, costante infrazione della quarta parete. Insomma, un pò di leggerezza e distrazione, che in tempo di crisi serve...

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