OH! Il libro delle meraviglie, la recensione
Abbiamo recensito OH! il libro delle meraviglie, la nuova edizione BAO delle graffianti storie di satira di Leo Ortolani
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.

Si tratta senza dubbio di un concentrato dell'umorismo più spregiudicato di Ortolani, che senza freni ironizza su malattie, handicap, politica e figure estreme, come il mafioso o il naziskin; un perfetto esempio di satira graffiante, tanto efficace da risultare attuale anche a due decenni di distanza (alcune situazioni, purtroppo non sono cambiate poi così tanto).
Va detto che qualche nota editoriale a margine non sarebbe guastata, in modo da chiarire quella manciata di gag che sono invece invecchiate con il tempo; per esempio, una battuta basata su una pubblicità del minestrone "Valle degli orti", trasmessa negli anni '90, può risultare incomprensibile ai lettori più giovani che magari hanno scoperto le opere di Ortolani negli ultimi anni.Nonostante sia uno dei primi lavori del popolare autore di Rat-Man, in queste sferzante invettiva contro alcuni infelici costumi si può già osservare un'evoluzione rispetto alle sue strisce di Quelli di Parma; il maggior spazio a disposizione gli permise inoltre di inserire spunti di riflessione, come pure momenti drammatici, ad esempio il finale de Il drogato.
Questa nuova edizione BAO può vantare quattro episodi inediti: L'anziano, Il cristiano tiepido, Il pedofilo e L'educazione sessuale, tutti coerenti con lo stile della serie, anche se è evidente l'evoluzione grafica di Ortolani.L'unica perplessità riguarda l'impaginazione, che propone tavole con una media di tre o quattro vignette; lo stile di disegno (in particolar modo nelle storie di vent'anni fa) appare un po' semplice e, considerando che Rat-Man (che possiede addirittura un formato minore) e il precedente Il buio in sala avevano una struttura su tre righe, sarebbe potuto essere preso in considerazione un lavoro di montaggio differente, come tra l'altro era già stato fatto inevitabilmente con le recensioni CineMAH nate per il Web.