Odio il Natale (stagione 1), la recensione

La serie italiana Odio il Natale porta sugli schermi una storia ironica e ricca di buoni sentimenti che intrattiene con la giusta atmosfera

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La recensione della stagione 1 di Odio il Natale, dal 7 dicembre su Netflix

Se si uniscono Bridget Jones a Guida astrologica per cuori infranti, aggiungendo tra gli ingredienti l'atmosfera natalizia e una comunità suggestiva come quella di Chioggia, si ottiene Odio il Natale, la comedy con star Pilar Fogliati in arrivo su Netflix.
Il progetto è un adattamento di Natale con uno sconosciuto, la serie norvegese di Per-Olav Sorensen, e in sei episodi diretti da Davide Mardegan e Clemente De Muro, offre una visione piacevole e senza particolare impegno che immerge gli spettatori nell'atmosfera natalizia, evitandone però gli elementi più zuccherosi e sostituendoli con una buona dose di ironia, evitando al tempo stesso di scivolare nel cinismo.

La trama di Odio il Natale

Al centro della trama c'è la trentenne Gianna (Fogliati) che ogni anno deve fare i conti con i giudizi, piuttosto invadenti e ingiustificati, della madre che la vorrebbe sposata e madre e con chi al lavoro la costringe a fare i turni durante le feste solo perché è single e non deve trascorrere la vigilia con un marito o con dei figli.
Gianna, tuttavia, è una brava infermiera e ha un gruppo di amiche che l'apprezzano e la sostengono - composto da Titti e Caterina, interpretate da Beatrice Arnera e Cecilia Bertozzi - mentre la sorella Margherita, parte affidata a Fiorenza Pieri, è sempre alle prese con un marito assente che la costringe a una quotidianità all'insegna dello stress e degli impegni.
L'empatia che dimostra la protagonista nei confronti del prossimo e soprattutto dei suoi pazienti, tra cui spicca l'anziana e determinata Matilde (Marzia Ubaldi), non ha un riscontro nel modo in cui l'infermiera viene trattata da chi dovrebbe accettarrla senza riserve e giudizi, portandola così all'esasperazione e a mentire, dichiarando che finalmente a Natale si presenterà a casa con il suo fidanzato. L'unico problema è che Gianna non ha alcuna relazione sentimentale in corso e soli 24 giorni per trovare un uomo da presentare alla madre.

Una commedia che celebra in modo originale le feste

Superata la perplessità riguardante l'apparente poco interesse da parte degli uomini nei confronti di Gianna, ma anche della sua amica barista, la visione dei sei episodi di Odio il Natale prosegue rapida e piacevole, senza particolari intoppi.
La scelta narrativa di mostrare la protagonista rivolgersi direttamente agli spettatori per raccontare cosa è accaduto nella sua vita funziona e dà ritmo al racconto, suddiviso con bravura in sei puntate ideate per permettere la visione in più momenti del progetto o un binge watching caratterizzato da potenziali pause per poter recuperare una cioccolata calda e qualche biscotto, per chi volesse aumentare l'atmosfera natalizia.
Nonostante il titolo possa far presupporre il contrario, Odio il Natale è infatti una comedy che celebra proprio le caratteristiche principali del periodo delle feste, sottolineando l'importanza dell'amicizia, dei momenti trascorsi insieme, della comprensione e della solidarietà. Evitando ogni possibile spoiler, quello che si può anticipare del susseguirsi di appuntamenti, più o meno disastrosi, e di nuovi ostacoli sulla strada di Gianna è che l'ironia che contraddistingue la storia riesce a non rendere insopportabili nemmeno "villain" come la madre, apparentemente incapace di andare oltre un'idea superata di ciò che rende una donna realizzata e felice, o la caposala della protagonista, la cui freddezza appare in più momenti quasi surreale.

I punti di forza del progetto

La scelta di Chioggia come location si rivela poi vincente: l'insieme del fascino di Venezia e delle caratteristiche tipiche delle piccole comunità rende maggiormente credibili i problemi di Gianna nel trovare un potenziale fidanzato, dovendo fare i conti con una realtà in cui si conosce quasi chiunque, e ogni passo falso può diventare fonte di pettegolezzo o dare vita a idee sbagliate.

Il cast guidato da Pilar Fogliati riesce a non scivolare quasi mai negli stereotipi e le interazioni tra i vari personaggi risultano naturali e divertenti.
I possibili fidanzati di Gianna, tuttavia, riassumono idee sul genere maschile viste più e più volte sul grande e piccolo schermo, rendendo poco incisiva la rappresentazione dei problemi sentimentali che una trentenne potrebbe affrontare nella vita reale. Come quasi tutti i progetti natalizi, tuttavia, non è la veridicità degli eventi l'obiettivo principale e si cerca piuttosto di dare sollievo e speranza al pubblico permettendo a ogni personaggio di avere una svolta positiva alle avversità. A differenza di altri show e film delle feste, inoltre, Odio il Natale usa l'espediente della ricerca dell'amore per proporre un racconto dedicato al trovare il proprio posto nel mondo, capire cosa ci rende felici e come riuscire a liberarsi dal peso delle aspettative del prossimo senza sensi di colpa.

Un cast che regala delle buone interpretazioni

Pilar Fogliati sostiene bene il peso dell'intera struttura narrativa proponendo una giovane donna insicura, ma al tempo stesso che è consapevole di ciò che vuole, nonostante alle volte non lo ammetta nemmeno a se stessa.


L'attenzione data dagli sceneggiatori all'amicizia al femminile, mostrata con i suoi alti e bassi, è ben calibrata sulle performance delle interpreti, ognuna con il compito di portare sugli schermi un tipo di donna diversa (la pragmatica donna in carriera, la madre esaurita e la giovane un po' ingenua alla ricerca del vero amore).
Meno riuscita, invece, la gestione della storia dei genitori di Gianna che, seppur abbia un ruolo centrale nella trama, viene gestita in modo superficiale e poco incisivo. Marzia Ubaldi, al contrario, con la sua Matilde diverte e propone un modello di donna saggia e ironica, in grado di diventare una guida per più di un protagonista con grande leggerezza.
L'insieme, grazie anche al ritmo rapido che contraddistingue le puntate, è davvero piacevole e in linea con il clima natalizio che sembra aver conquistato le classifiche dei titoli più visti su Netflix ormai da qualche settimana.

Odio il Natale è una proposta italiana di buon livello che sfrutta a proprio favore il clima delle feste e sentimenti in cui sarà piuttosto facile riconoscersi per chi fa i conti con delle dinamiche in famiglia non idilliache a cui non si può fuggire tra pranzi e scambi di regali. Le buone interpretazioni del cast e delle scelte riuscite per quanto riguarda la colonna sonora aiutano la comedy a lasciare soddisfatti anche nel caso in cui Netflix decida di non realizzare una seconda stagione.

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