Occhio di Falco vol. 1: Vita Normale, la recensione

Abbiamo letto e recensito per voi Occhio di Falco vol. 1: Vita Normale, primo tomo della riedizione di Hawkeye

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Chi vi scrive ama le raccolte in volume. Hanno un vantaggio fondamentale: di solito propongono prodotti di cui già il lettore ha sentito parlare, che conosce, davanti a cui ha magari sbavato per dei mesi passando di fronte alle vetrine della fumetteria, ma no, non era il caso di spendere anche quella cifra in fumetti, maledizione. Perché sì, d'accordo, parleranno anche tutti benissimo di questa serie americana fuori dagli schemi, di questa reinvenzione di uno dei più classici supereroi Marvel di sempre, Matt Fraction avrà anche già fatto un lavoro ottimo dando una svecchiata possente a diversi personaggi della Casa delle Idee, i disegni di David Aja e Javier Pulido faranno anche bella figura nella mia libreria, ma il portafogli piange. Semmai, visto che è un così grande successo di pubblico e critica, Occhio di Falco la recupererò in volumi.

Ed eccolo qui, Occhio di Falco Vol. 1: Vita Normale, a colmare finalmente la mancanza di fondi, di convinzione e di fiducia di tutti quei lettori Marvel che non hanno seguito in volumetti una delle serie più di rottura eppure più classiche e profondamente radicate nella tradizione della casa editrice degli ultimi anni. Probabilmente molti di voi già sanno che stiamo parlando di un fumetto che racconta la vita e le opere di Clint Barton, il più normale e umano tra i Vendicatori, l'arciere infallibile che, dotato solo del proprio coraggio, di una serie di frecce speciali e di un immenso talento forgiato dall'addestramento circense, è riuscito a stare degnamente al fianco di dei del tuono, leggende della guerra mondiale, uomini di ferro e giganti di giada.

Matt Fraction e David Aja ce lo mostrano proprio così, come un uomo. Gli abiti civili di Barton prendono spesso il posto di quelli sgargianti di Hawkeye, così come il suo appartamento newyorkese lo accoglie invece della base degli Avengers. Chi sta sotto la maschera è il vero protagonista di una serie modernissima sotto ogni punto di vista. Il lato narrativo è metafumettistico, gioca con la figura dell'eroe in maniera intelligente, tramite i dubbi, le considerazioni di Clint e la descrizione del suo rapporto di fiducia ed ammirazione con Kate Bishop, la giovane che ha vestito i suoi panni di supereroe per un periodo e che ora è la sua collaboratrice più preziosa. Le matite, soprattutto quelle di David Aja, sono una meraviglia, tra il minimalismo alternativo e la pulizia estrema della linea chiara di scuola europea, molto più ordinate e disciplinate di quelle viste ad esempio su Immortal Iron Fist. Il tutto sottolineato da scelte cromatiche decise, senza sfumature, nettissime nel connotare le singole sequenze narrative e l'atmosfera che gli autori vogliono conferire agli eventi e nel restituire un gusto quasi retrò alle tavole.

Quante idee tratte dalla cultura pop dei nostri giorni si potranno mai scovare, in questo fumetto? Le trovate grafiche e narrative non si contano. Quando mai avevate visto, prima d'ora, un volume della Marvel con una copertina che ricorda da vicinissimo le infografiche che siamo ormai abituatissimi a vedere sulle pagine dei social network e dei blog di informazione più disparati? Hawkeye è una serie spartiacque per il genere supereroico sotto troppi punti di vista per elencarli tutti quanti. Dalla sua capacità di integrare leggerezza e autorialità, di mescolare inestricabilmente il fumetto di genere e con le istanze dei comics indipendenti, sino alla costante autoironia con cui viene raccontata la storia di Occhio di Falco, la capacità di dipingerlo come qualcosa di molto diverso da un eroe, di sottrarlo al mito costituito dal suo costume classico, svestirlo dei panni del giustiziere invincibile, per poi mettere in mostra tutta l'enormità del suo senso di giustizia, del suo bisogno di fare del bene a ogni costo, anche quando i mezzi a sua disposizione non sono affatto all'altezza.

Senza rinunciare a un'oncia di avventura, mantenuta a livello metropolitano per scelta di coerenza narrativa, Occhio di Falco ci racconta che Barton è il vero eroe, prima e più di tutti i suoi colleghi in costume, proprio perché non dovrebbe avere e spesso non ha le capacità per fare quel che dovrebbe. Eppure, ogni volta trova il modo tramite il sacrificio, la fortuna, l'incoscienza, l'abilità. Non avete bisogno di sentirvi ripetere che Matt Fraction è uno dei migliori dialoghisti attualmente in circolazione, vero? Nel dubbio ve lo ripetiamo, per farvi capire una volta di più che Occhio di Falco vol. 1: Vita Normale è la vostra seconda occasione per intercettare una serie imperdibile se siete lettori di fumetti di supereroi e a cui dare un'occasione se, da astemi di questo genere, siete disposti a farvi stupire dalla qualità delle sue storie.

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