O.Z, la recensione
Abbiamo recensito per voi O.Z, rilettura dark-erotica di Paolo Massagli de Il Meraviglioso Mago di OZ
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Protagonista, una Dorothy in versione lolita goth, con tanto di cicatrice da guancia a guancia che le conferisce un sorriso grottesco. Suddiviso in quattro capitoli, il volume racconta del poderoso tornado che strappa la casa della ragazzina dal Kansas per trasportarla nella Terra dei Mastichini. Nell’atterraggio in questo mondo fantastico, la Strega dell’Est resta schiacciata sotto il peso dell'abitazione e perde la vita. Spaesata e restia a familiarizzare con le strambe creature del luogo, Dorothy incontra la Strega Del Nord, che le indica la strada per raggiungere il Mago OZ, unico essere in grado di ricondurla nel Kansas. Lungo la strada dai mattoni gialli, la ragazza familiarizza con lo Spaventapasseri e l’Essere di Latta, prima di imbattersi nello Psicho Circus, dove si unirà alla compagnia anche il Leone Fifone.
Uno dei limiti del Massagli scrittore è l’inesperienza: spogliata del suo significato originario, l’opera di Baum offre lo spunto per il cast e l’incipit narrativo; lo sviluppo, d'altro canto, segue un percorso completamente diverso, in cui ogni occasione è buona per ostentare scene forti e disturbanti, sacrificando il fascino e la magia del racconto d'ispirazione.