O.Z, la recensione

Abbiamo recensito per voi O.Z, rilettura dark-erotica di Paolo Massagli de Il Meraviglioso Mago di OZ

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Confrontarsi con opere divenute dei veri e propri classici è un’operazione tanto rischiosa quanto stimolante per un autore. Posti di fronte a romanzi, film o fumetti che tuttora esercitano un’influenza forte sul grande pubblico – tanto in maniera consapevole quanto inconsapevole – è necessario coglierne gli aspetti salienti e rielaborarli secondo il proprio talento e il proprio gusto personale. Con O.Z, - graphic novel edita dalla casa editrice indipendente LaPiccolaVolante - Paolo Massagli offre la sua personale rilettura dark-erotica de Il Meraviglioso Mago di OZ, di L. Frank Baum.

Protagonista, una Dorothy in versione lolita goth, con tanto di cicatrice da guancia a guancia che le conferisce un sorriso grottesco. Suddiviso in quattro capitoli, il volume racconta del poderoso tornado che strappa la casa della ragazzina dal Kansas per trasportarla nella Terra dei Mastichini. Nell’atterraggio in questo mondo fantastico, la Strega dell’Est resta schiacciata sotto il peso dell'abitazione e perde la vita. Spaesata e restia a familiarizzare con le strambe creature del luogo, Dorothy incontra la Strega Del Nord, che le indica la strada per raggiungere il Mago OZ, unico essere in grado di ricondurla nel Kansas. Lungo la strada dai mattoni gialli, la ragazza familiarizza con lo Spaventapasseri e l’Essere di Latta, prima di imbattersi nello Psicho Circus, dove si unirà alla compagnia anche il Leone Fifone.

Quello di O.Z è un viaggio ricco di creature meravigliose caratterizzato da atmosfere surreali, macabre, esplicite e permeato da una sessualità malata e decadente. Affrontare un classico non è mai facile, come dicevamo in apertura, e l'autore lo fa realizzando un’opera in chiaroscuro in cui alcuni passaggi convincono e conquistano, mentre altri finiscono per smorzare il risultato finale.

Uno dei limiti del Massagli scrittore è l’inesperienza: spogliata del suo significato originario, l’opera di Baum offre lo spunto per il cast e l’incipit narrativo; lo sviluppo, d'altro canto, segue un percorso completamente diverso, in cui ogni occasione è buona per ostentare scene forti e disturbanti, sacrificando il fascino e la magia del racconto d'ispirazione.

Se la componente psichedelica e freak risulta funzionale in alcuni frangenti – come nella sequenza dello spettacolo al circo, affascinante e ipnotica – quella erotica non decolla mai del tutto, risultando vuota e pretestuosa. Le inquadrature ardite non vengono inserite in maniera organica nella struttura della tavola e in questo modo le belle illustrazioni di Massagli risultano non esaltate a dovere: un'occasione sprecata considerando il tratto morbido e sinuoso con cui l’artista tratteggia personaggi di grande bellezza, dotati di un’espressività che lascia emergere tutta la pulsione erotica che vorrebbe caratterizzare questa rilettura.

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