Nuovo Santa Clause Cercasi (Stagione 1): la recensione

Nuovo Santa Clause Cercasi mostra, con qualche gag fuori luogo, come è cambiata la percezione delle feste negli ultimi 30 anni

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Nuovo Santa Clause Cercasi la recensione della stagione 1, disponibile su Disney+ dal 16 novembre.

Rinnovato a meno di 24 ore dal finale di stagione, Nuovo Santa Clause Cercasi passerà sicuramente un felice Natale. L'ultima avventura di Scott Calvin ci ha fatto compagnia per lo scorso mese, raccontandoci anche dei curiosi retroscena sulla trilogia originale.

La serie tv sequel aveva due obiettivi: trovare il successore di Scott Calvin e mostrare al pubblico come è cambiata la concezione delle feste in questi ventotto anni che la separano dal primo storico classico natalizio con protagonista Tim Allen.

La trama di Nuovo Santa Clause Cercasi

Al termine dei primi due episodi, avevamo lasciato Scott con una lista di eredi, pronto a decidere chi lo sostituirà. Purtroppo il nostro bonario Babbo Natale sceglie Simon Choski (Kal Penn) il capo di Tutto Subito, un servizio di consegne sull'orlo del fallimento. Simon non è un uomo cattivo, e farebbe di tutto per la propria figlia ma, tentato dai poteri di Babbo Natale, inizia a pianificare un nuovo progetto: trasformare ogni singolo giorno nella festa più attesa dell'anno, e consegnare con droni e portali tutto ciò che la gente desidera.

Questo non fa altro che peggiorare la già precaria situazione mondiale. La gente pian piano smette di credere e gli elfi iniziano a dissolversi uno dopo l'altro come se fossero vittime dello schiocco di Thanos.
Nel frattempo la famiglia Calvin è tornata a Chicago, e mentre Carol (Elizabeth Mitchell) e i figli si divertono, Scott capisce qual è davvero il suo posto.

Ovviamente la situazione al Polo Nord non è tollerabile, e starà al vecchio Santa Claus sistemare la faccenda. Non senza l'aiuto del caro Bernard (David Krumholtz) che per l'occasione svelerà anche il perché Scott Calvin è stato scelto quella notte innevata di 28 anni fa. Questa è sicuramente la parte più riuscita dell'intera serie tv, che speriamo venga ripresa anche nella prossima stagione.
Lo sviluppo della trama principale invece, non brilla mai per originalità, rimanendo ancorati ai soliti cliché tra Natale presente e passato, pur regalando alcuni momenti veramente a fuoco.

Ridi Santa Clause!

Abbiamo già parlato del tipo di umorismo che pervade Nuovo Santa Clause Cercasi: fanciullesco e bonario, è basato molto sui doppi sensi e sullo slapstick. Un umorismo perfettamente in linea con la trilogia classica ma che risulta spesso fuori luogo per quanto spiazzante. Soprattutto il personaggio di Noel (Devin Bright) risulta quasi sempre inopportuno, con gag ripetute o fin troppo infantili.

La serie tv è comunque pensata per un pubblico molto giovane, quindi il problema dell'umorismo infantile è facilmente aggirabile. Quello che è facilmente riscontrabile però, è come Tim Allen risulti stranamente più convincente col trucco da Babbo Natale che non con il suo vero volto. Gli anni passano per tutti e anche per Allen il tempo non è stato cortese.

Parlando della seconda stagione, è difficile che Scott cerchi un altro successore fuori dalla propria famiglia dopo il caos creato da Simon Choski e questo intacca il titolo italiano dello show. Sarebbe stato più consono mantenere il titolo inglese (che tradotto sarebbe I Santa Clause) per non ritrovarsi con qualcosa che non rispetta il contenuto.

Il ritorno di Santa Clause su Disney+ è quindi parzialmente promosso, nonostante gli assenti della trilogia e uno sviluppo fin troppo prevedibile. Chissà cosa aspetta Scott Calvin il Natale del prossimo anno, quale sfortunata disgrazia si abbatterà sul Polo Nord e minaccerà le feste per l'ennesima volta. La sicurezza è che qualunque cosa accada, Tim Allen sarà lì ad affrontarlo, con un sorriso, a metà tra la dolcezza e l'imbarazzo.

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