Nowhere Men vol. 1/B: Destini peggiori della morte, la recensione

Abbiamo recensito per voi Nowhere Men vol. 1/B: Destini peggiori della morte, serie pubblicata da saldaPress, firmata da Eric Stephenson e Nate Bellegrade

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Dopo gli eventi narrati nel primo volume (trovate la recensione QUI), Nowhere Men ritorna con il volume 1B, che va a chiudere quella che possiamo definire come prima "stagione" della serie, intitolata Destini peggiori della morte. Nel primo volume dello straordinario racconto orchestrato da Eric Stephenson (testi) e Nate Bellegrade (disegni), avevamo fatto la conoscenza dei quattro protagonisti che mettono in moto la narrazione, i "Fab Four" della scienza moderna, coloro che con il loro intelletto hanno cambiato per sempre il mondo nel quale il fumetto è ambientato: stiamo parlando di  Dade Ellis (neurologo/geofisico/architetto), Simon Grimshaw (biologo molecolare/matematico), Emerson Strange (ingegnere meccanico/informatico) e Thomas Walker (astrofisico), i fondatori della pionieristica azienda  World Corp..

Nel corso degli anni, così come accaduto nella realtà per il quartetto musicale dei The Beatles, le forti e antitetiche personalità dei quattro scienziati avevano prodotto non pochi dissidi che, a loro volta, portarono al volontario allontanamento di Grimshaw, il quale decise di perseguire suoi personali quanto misteriosi obiettivi, alla sparizione di Walker, e a una strana malattia per Ellis, il quale si ritrovò prigioniero del suo corpo, intrappolato in un inspiegabile coma.

Nel frattempo, nel presente, le ricerche della World Corp. sarebbero arrivate a causare quella che virtualmente potrebbe essere la fine del mondo: un misterioso virus ha infatti infettato una dozzina di ricercatori dell'azienda, i quali si trovavano in orbita in una base spaziale super-segreta, mentre sul pianeta Terra anche altri soggetti non sembrano passarsela tanto bene.

Nel secondo capitolo della storia, proverbialmente, tutti i nodi verranno al pettine. Mentre scopriremo il destino dei ricercatori, teletrasportatisi fortunosamente sul pianeta prima dello schianto della suddetta base spaziale, verremo anche a conoscenza di tutti quei passati retroscena intestini al quartetto che hanno portato alla drammatica situazione attuale. In uno scontro di menti (ed ego giganteschi), riuscirà il mondo ad avere un futuro?

Eric Stephenson, un veterano del mondo del fumetto americano, confeziona un prodotto assolutamente originale, politicamente scorretto e di un'intelligenza sopraffina. La scienza è il nuovo rock, come sottolinea lo slogan della stessa serie, e lo sceneggiatore riesce a dimostrarlo a pieno: la storia di Nowhere Men è un gomitolo di fili narrativi sapientemente intrecciati fra loro, la cui trama si sposta freneticamente nel tempo e nello spazio, senza però creare la minima confusione, nel lettore, ma, anzi, riuscendo a essere sempre massimamente ordinata, pulita nel suo svolgimento.

A rinforzare la bontà qualitativa di questo fumetto ci pensano le matite di Nate Bellegrade, la cui arte è davvero spettacolare: i disegni sono infatti uno dei punti di forza di Nowhere Men, risultando chiari e visivamente incisivi, oltre a essere curati in maniera scrupolosa per ciò che concerne anche il più piccolo e (apparentemente) insignificante dettaglio. Tale perizia è rilevabile anche in tutti gli "inserti" che arricchiscono il fumetto, intervallandosi alla storia vera e propria: da (fittizi) articoli di giornale, a passaggi di romanzi, a design di loghi e pubblicità di prodotti futuristici realizzati da Fonografiks, Nowhere Men è uno spettacolo anche solo da guardare, prima di essere letto.

A contribuire efficacemente a questo risultato non possiamo non menzionare gli splendidi colori del maestro della tavolozza (digitale) Jordie Bellaire.

Non sappiamo cosa ci riservi il futuro di quest'opera, edita originariamente da Image Comics e proposta in Italia da saldaPress, anche se la conclusione del primo arco narrativo lascia ben sperare per un eventuale proseguo del fumetto, con una seconda stagione che possiamo solo attendere con tanto hype!

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