Nowhere, la recensione
Un'ottima macchina di tensione Nowhere è forse più un film abile a tenere lo spettatore attento che un vero buon film
La recensione di Nowhere, il film di tensione disponibile su Netflix dal 29 settembre
Nowhere è una macchina di tensione che parte da un presupposto classico: una donna in difficoltà ma estremamente motivata (prima incinta, poi con neonato) deve sopravvivere da sola in un posto in cui è impossibile sopravvivere. È una sinossi così classica che potrebbe funzionare anche per descrivere Gravity (al netto della gravidanza). La donna si dimostrerà un vero animale. Il film invece tra alti e bassi non si dimostrerà proprio una belva da piattaforma ma più un’operazione sensata, media e decente. Che non è poco.
Nowhere nonostante derive melò non ben integrate e una certa mollezza nelle gambe quando si tratta di tenere duro fino al finale, è anche un film che non si arrende e non smette di trovare nuove idee e nuovi modi per aggredire lo spettatore. Invece che contare sul fatto che il personaggio e la storia lo abbiano conquistato a sufficienza per tenerlo avvinto anche in assenza di eventi, continua a iniettare difficoltà su difficoltà rendendo apparentemente impossibile una salvezza, salvo poi concedere qualche alito di speranza quando serve. In questo senso è più abile che bello.