Notte Oscura: Una storia vera di Batman, la recensione
Abbiamo recensito per voi Notte Oscura: Una storia vera di Batman, graphic novel di Paul Dini e Eduardo Risso
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
La scrittura: elemento fondamentale della comunicazione umana e, al tempo stesso, un utile mezzo di conservazione e trasmissione della memoria. Ma nel corso dei secoli al segno grafico sono state attribuite anche altre funzioni. Basti pensare a Italo Svevo e a La Coscienza di Zeno; nel romanzo, com'é noto, la scrittura è la chiave di volta per la risoluzione dei "mali interiori" che affliggono il protagonista e che affiorano soltanto grazie a un diario. La scrittura, dunque, come strumento di psicanalisi e cura: funzione che un medium dinamico come il fumetto non poteva non fare suo. A beneficiarne è, in questo caso, Paul Dini nella sentita graphic novel Notte Oscura: Una storia vera di Batman.
Da uomo ormai maturo, Dini delinea l'ennesima riunione durante la quale presentare la sceneggiatura di Notte Oscura. In un processo di metafumetto, l'autore mette a nudo sia il processo creativo della graphic novel - le diverse fasi del racconto ci vengono presentate come degli storyboard - sia le ferite fisiche e psicologiche dettate dal tragico evento. Partendo dalla sua infanzia, da quando era uno dei tanti ragazzini invisibili che galleggiano nelle scuole che amava perdersi in fughe immaginifiche in libri d'avventura o fumetti, Dini giunge al momento in cui tutto perde di valore e in cui diventa difficile continuare a raccontare gli scontri tra il Crociato Incappucciato e Joker.
In questo viaggio attraverso la sua stessa vita, Dini, da grande conoscitore dell'universo narrativo del Cavaliere Oscuro, utilizza i villain per dare un volto ai demoni interiori che lo tengono legato a un letto, a una bottiglia o a un flaconcino di psicofarmaci. Notte Oscura è dunque un'operazione di lucida autoanalisi che va alla radice del rifiuto, della chiusura e che trova il suo punto cruciale nel puerile sfogo di un bambino contro il suo supereroe preferito.
Con abile mossa, però, l'ottusa recriminazione offre la possibilità di esaltare l'ideale posto alla base dei fumetti supereroistico, quella magia che da decenni continua a trasudare dalle pagine dei migliori albi: la speranza. Se spogliamo i personaggi dai loro gingilli tecnologici e le loro mosse segrete, ciò che resta è la caparbietà con cui continuano ad affrontare le stesse minacce in un sacrificio stoico a favore della collettività. Lo spirito di abnegazione, rettitudine e integrità morale devono essere un esempio per noi e, al tempo stesso, offrirci una piacevole compagnia.
I disegni di questo toccante viaggio nei meandri più nascosti dell'animo di Dini sono affidati a Eduardo Risso, artista versatile capace di adeguare il proprio stile alle diverse fasi della narrazione. La sua prova è precisa, sempre in sintonia con le emozioni che lo sceneggiatore intende lasciar trasparire e mai sopra le righe. Risso rinuncia ai virtuosismi, consapevole del fatto che il cuore di questo romanzo grafico sia l'esperienza vissuta dallo scrittore; con grande stile lascia che sia lui a condurre le danze. Ciò non significa che ci troviamo di fonte a una prova anonima. Tutt'altro: il suo storytelling espressivo e funzionale, in equilibrio tra realismo e fantastico, non si lascia sfuggire l'occasione di omaggiare personaggi e autori storici della DC Comics.
Come Zeno prima di Dini, la liberazione dai demoni interiori passa attraverso un lavoro di scrittura, una catarsi che purifica l'autore e lo restituisce alla vita. Notte Oscura: Una storia vera di Batman è al contempo un omaggio e un'esaltazione del personaggio che, anche quando non volteggia nel cielo di Gotham, riesce ad aiutarci a credere in un futuro migliore.
Per gli scettici, per chi crede che vignette e balloon siano un passatempo per sociopatici e disadattati, ecco una dimostrazione dell'enorme forza della Nona Arte.