Notte brava a Las Vegas
La broker Joy e il disoccupato Jack, dopo una folle notte a Las Vegas, si ritrovano sposati e vincitori di 3 milioni di dollari. Decente commedia con Cameron Diaz e Ashton Kutcher...
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloNotte brava a Las VegasRegiaTom VaughanCastIn questi casi, aspettarsi il peggio è sempre la cosa migliore. Di fronte a certe commedie romantiche, la preoccupazione che tutto diventi una farsa sdolcinata senz'anima è francamente la cosa più naturale del mondo. Per fortuna, Notte brava a Las Vegas, senza essere un capolavoro, si lascia vedere con un certo piacere, a parte gli ultimi quindici minuti.
Cameron Diaz ritorna ancora una volta nei panni della donna equilibrata e un po' trattenuta, che però è deliziosa quando si scatena. Peccato che questo non capiti troppo spesso e sebbene sia comprensibile questa differenza nei personaggi (che, d'altronde, dovrebbero non avere nulla in comune), una Diaz più scatenata non sarebbe male (giudizio, peraltro, che si potrebbe adottare con diverse altre sue pellicole). Comunque, alcuni momenti di conflitto domestico tra loro, in cui la follia prende il soppravvento, sono memorabili.
Pellicole come queste, peraltro, rimangono impresse spesso per i comprimari (pensiamo al cast di supporto di Tutti pazzi per Mary o a Rupert Everett ne Il matrimonio del mio migliore amico, non a caso due pellicole della Diaz). Qui i due migliori amici dei protagonisti funzionano discretamente e in un paio di momenti rubano la scena alle star. Peccato che (titoli di coda a parte) non abbiamo moltissimo spazio a disposizione. Non male anche il giudice che deve risolvere le loro controversie legali, mentre ci si poteva attendere qualcosa in più dalla consulente matrimoniale interpretata da Queen Latifah.
Così come qualche idea supplementare dietro alla macchina da presa non avrebbe fatto male al film, ma evidentemente Tom Vaughan è stato assunto per fare un compito tecnicamente ineccepibile, ma carente a livello di fantasia. Dove invece la pellicola stona decisamente è nel finale. D'accordo, prodotti di questo tipo hanno una conclusione scontata, ma, proprio per questo, è importante vedere come i creatori riescono a trovare soluzioni originali per una conclusione obbligata. Qui si poteva decisamente far meglio, a causa di un salto temporale poco efficace, che porta ad un apparente contrasto tra loro ormai non più credibile. Peccato, perché così si rovina una pellicola fino a quel momento più che sufficiente...