Non sei invitata al mio Bat Mitzvah, la recensione

Coming of age 12enne, Non sei invitata al mio Bat Mitzvah unisce umorismo da Sandler con una storia femminile molto ben diretta

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di Non sei invitata al mio Bat Mitzvah, il film di Netflix con Adam Sandler e la sua famiglia

Non c’è Adam Sandler nei credits di Non sei invitata al mio Bat Mitzvah, stavolta ha un ruolo marginale. Questa è la storia di una ragazza di 12 anni ad un passo dal Bat Mitzvah e di come un ragazzo metta in crisi il rapporto con la sua storica migliore amica, un pretesto per raccontare quel mondo di amicizie (viene dal romanzo di Fiona Rosenblum) e quell’età. Sandler è il padre della protagonista, compare ogni tanto, eppure il suo umorismo è ovunque, sparso come sale su questo film che di suo (sembra di capire) non avrebbe grande comicità. 

E il risultato dell’unione tra una storia prettamente femminile e il più maschile, volgare e “bro” degli humor è efficace. Ancora di più, il risultato è forse l’apice della sua idea di film familiare, qualcosa che insegue da tanti anni (con successo) e che qui incrocia realtà e finzione (nella famiglia al centro della storia le vere figlie di Sandler interpretano le figlie e la vera moglie interpreta la mamma della migliore amica della protagonista).

Molto è merito di Sammi Cohen, la regista, che sa trattare molto bene la storia di queste ragazzine, prime cotte e ragazzi scemi e superficiali. Lei riesce a rendere la maniera in cui i torti commessi della protagonista siano tanti quanto quelli che subisce, e soprattutto a regolare la recitazione delle bambine in modo che sia sempre chiaro che quello che fanno è parzialmente frutto di astio o vendetta e molto frutto di decisioni stupide, pulsioni irrefrenabili e ingenuità. Questo unito al mondo di comprimari e fenomeni da baraccone che sembrano usciti da una classica commedia di Sandler creano un mondo coerente e vivo.

Così questa commedia/coming of age a trazione ebraica (gran parte del tutto insiste sull’importanza del Bat Mitzvah nella cultura ebrea americana), è un film subito più adulto dell’età raccontata in cui i rapporti, anche quelli secondari (eccezionale il personaggio della sorella grande) suonano autentici e visti dal punto di vista della protagonista. Per davvero. Non sei invitata al mio Bat Mitzvah è il raro film che non sembra fatto da qualcuno più vicino all’età dei genitori che a quella dei personaggi.

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