Non è mai troppo tardi (The Bucket List)

Due malati terminali trascorrono i loro ultimi mesi di vita spassandosela alla grande. Jack Nicholson, Morgan Freeman e Rob Reiner insieme possono fare un brutto film? Evidentemente sì...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloNon è mai troppo tardiRegiaRob Reiner
Cast

Jack Nicholson, Morgan Freeman, Sean Hayes, Beverly Todd, Rob Morrow, Alfonso Freeman

Uscita25 gennaio 2008

Cosa è successo a Rob Reiner, uno dei migliori registi della Hollywood anni ottanta e ora incapace di sfornare anche un discreto prodotto televisivo? E' uno dei tanti misteri che circondano questo mediocre film, che riesce nel mirabile obiettivo di rifiutare i cliché a parole, per poi ricaderci dieci minuti dopo con tutte le scarpe.

Eppure, se Reiner ha in effetti ormai deluso anche i suoi fan più accaniti, dalla coppia stellare Jack Nicholson-Morgan Freeman ci si attendeva ben altro. Il primo, purtroppo, gigioneggia come solito (lo so, uso sempre questo termine quando si parla di Nicholson, ma che ci posso fare?), soprattutto nella prima parte, in cui è incredibilemente fastidioso. Il secondo si 'batte' stoicamente per sollevare il film dalla mediocrità, ma a tratti anche lui non sembra convinto di quello che fa. D'altronde, come è possibile credere in un personaggio che, giustamente, sa che ad inventare la radio è stato Tesla e non Marconi, ma di fronte alla leggenda metropolitana per antonomasia (Walt Disney che sarebbe stato crioibernato) non mette a nudo la stoltezza del suo interlocutore?

Ma se la prima parte in ospedale e l'ultimo atto negli Stati Uniti sono più o meno vedibili, è lo spezzone centrale che fa affondare la pellicola, quando i nostri due eroi fanno un giro del mondo che definire pacchiano è eufemistico (menzione speciale per le piramidi egiziane). Se non bastasse l'abuso di luoghi straconosciuti (e che ormai andrebbero proibiti al cinema vista la loro inflazione), spesso si nota come le riprese siano falsissime (penso ad una vista sul mare in cui l'acqua è immobile, ma anche a tanti monumenti famosi). Ma la cosa peggiore è il senso di tutto questo. Se i realizzatori ci volevano dire che andare in giro per i luoghi più belli del pianeta, ospitati dagli alberghi più lussuosi e mangiando nei ristoranti più chic è una cosa bella, nulla da dire, condivido perfettamente. Ma se l'obiettivo è far pensare che queste esperienze debbano suscitare dei cambiamenti profondi dei protagonisti, allora non ci siamo proprio.

Se proprio dobbiamo cercare una nota positiva, direi che l'interpretazione di Sean Hayes (Will & Grace), peraltro in un ruolo che poteva essere scritto molto meglio, è forse la cosa da salvare. Considerando le premesse, decisamente poco...

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