Non dormire nel bosco stanotte - Parte 2: la recensione
Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 à un sequel inaspettato e disorientante, un curioso mix di budella e grandi idee che non sempre regge ma quando ci riesce si eleva
Il dilemma che tormenterà chiunque si troverà a scrivere di Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 è quello classico che si presenta ogni volta che ci si trova di fronte a un film con il twist: è giusto parlarne? Quanto si può andare in dettaglio? Quanto conta il fatto che suddetto twist sia in parte rivelato dal materiale promozionale del film? Menzionare l’esistenza di un twist è esso stesso uno spoiler anche se non si spiega di che twist si tratta, perché costringe ad approcciarsi al film aspettandosi una sorpresa da un momento all’altro invece di godersi il flusso narrativo?
Ci sbagliavamo di grosso, e se volete restare il più lontani possibili dagli spoiler smettete pure di leggere dopo questa frase: Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 è un film molto diverso da quanto il suo stesso primo atto possa far intuire. Comincia immediatamente dopo gli eventi del primo, e vede come protagonista il povero Adam, un poliziotto timido e un po’ sfigato che sogna di conquistare il cuore della bella collega Wanesa e subisce ogni giorno le angherie del suo burbero superiore. Nella stazione dove lavora sono arrivati i due grossi mostri omicidi del primo film, e anche Zosia, la loro final girl, incarcerata perché sospettata dalla polizia di aver ucciso gli amici. Zosia viene costretta a tornare sul luogo del delitto per ulteriori indagini, ed è lì che torna in azione il meteorite che si era visto in Non dormire nel bosco stanotte, l’oggetto cosmico responsabile della creazione dei mostri. Dopo qualche ora i due non sono ancora tornati, e Adam e Wanesa decidono di andare a investigare, tornando di fatto nelle location del primo capitolo per rimettere in scena un secondo massacro.
Non lo supera per ritmo e intensità, e soprattutto il secondo atto del film zoppica più volte, e vaga in direzioni poco chiare. A un certo punto però tutto si incastra quasi per magia, e l’intento di Kowalski si rivela in maniera chiarissima; e Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 diventa un’altra cosa, imprevedibile e anche sperimentale. Di più non diremo, se non per invitarvi a dargli un’occasione: pur nella sua imperfezione è uno degli horror più stuzzicanti di quest’anno.