Non dormire nel bosco stanotte - Parte 2: la recensione

Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 à un sequel inaspettato e disorientante, un curioso mix di budella e grandi idee che non sempre regge ma quando ci riesce si eleva

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Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 è su Netflix

Il dilemma che tormenterà chiunque si troverà a scrivere di Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 è quello classico che si presenta ogni volta che ci si trova di fronte a un film con il twist: è giusto parlarne? Quanto si può andare in dettaglio? Quanto conta il fatto che suddetto twist sia in parte rivelato dal materiale promozionale del film? Menzionare l’esistenza di un twist è esso stesso uno spoiler anche se non si spiega di che twist si tratta, perché costringe ad approcciarsi al film aspettandosi una sorpresa da un momento all’altro invece di godersi il flusso narrativo?

Ai tempi di Non dormire nel bosco stanotte (qui la nostra recensione), cioè un anno fa, scrivevamo, a riguardo degli omicidi compiuti dai mostruosi killer che vivono nel fatidico bosco, che “si distinguono, se non per originalità, quantomeno per pura crudeltà, aiutati dal fatto che i cattivi di turno sono bestiali e mostruosi e mossi da un unico istinto che è quello di massacrare qualsiasi cosa si muova. Ancora una volta nulla di originale, certo, ma non c’è nulla in Non dormire nel bosco stanotte che reinventi la ruota”. Approcciando il sequel, fantasiosamente intitolato Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 (anche in polacco), ci aspettavamo il più classico del more of the same, il Nulla Di Originale™ che però per un’ora e mezza soddisfa quella fame di sangue e tensione che caratterizza chiunque ami gli horror.

Non dormire nel bosco stanotte - Parte 2 mostro

Ci sbagliavamo di grosso, e se volete restare il più lontani possibili dagli spoiler smettete pure di leggere dopo questa frase: Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 è un film molto diverso da quanto il suo stesso primo atto possa far intuire. Comincia immediatamente dopo gli eventi del primo, e vede come protagonista il povero Adam, un poliziotto timido e un po’ sfigato che sogna di conquistare il cuore della bella collega Wanesa e subisce ogni giorno le angherie del suo burbero superiore. Nella stazione dove lavora sono arrivati i due grossi mostri omicidi del primo film, e anche Zosia, la loro final girl, incarcerata perché sospettata dalla polizia di aver ucciso gli amici. Zosia viene costretta a tornare sul luogo del delitto per ulteriori indagini, ed è lì che torna in azione il meteorite che si era visto in Non dormire nel bosco stanotte, l’oggetto cosmico responsabile della creazione dei mostri. Dopo qualche ora i due non sono ancora tornati, e Adam e Wanesa decidono di andare a investigare, tornando di fatto nelle location del primo capitolo per rimettere in scena un secondo massacro.

Almeno così sembra; ma Bartosz M. Kowalski, ancora una volta regista e sceneggiatore, ha altre idee; che vanno a scavare un po’ a sorpresa nella mitologia dei mostri e mettono in secondo piano gli umani, e spostano così il film in territori drammatici e quasi sospesi; c’è anche dell’inaspettato romanticismo, che per un qualche bizzarro equilibrio non cozza con la brutalità delle morti che vengono messe in scena – e almeno in questo Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 supera a destra il primo capitolo.

Non lo supera per ritmo e intensità, e soprattutto il secondo atto del film zoppica più volte, e vaga in direzioni poco chiare. A un certo punto però tutto si incastra quasi per magia, e l’intento di Kowalski si rivela in maniera chiarissima; e Non dormire nel bosco stanotte – Parte 2 diventa un’altra cosa, imprevedibile e anche sperimentale. Di più non diremo, se non per invitarvi a dargli un’occasione: pur nella sua imperfezione è uno degli horror più stuzzicanti di quest’anno.

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