Non C’è Bisogno di Presentazioni 1x04, la recensione
La nostra recensione del quarto episodio di Non c'è Bisogno di Presentazioni, con protagonista Jay Z
Sarà il fatto che la vita di Jay-Z è più interessante di quella di Barack Obama e George Clooney e lui è dotato di maggiore verve sul palco (ma nemmeno troppa) di Malala Yousafzai, sarà che quel che ha passato, le storie che ha potuto raccontare, erano perfette per gli obiettivi di Non C’è Bisogno di Presentazioni, cioè raccontare il meglio del mondo, la positività, le possibilità di migliorare personalmente a aiutare il mondo a migliorare, ma alla fine sia quando hanno parlato di cosa sia il rap (così dalle basi che è stato utile anche per chi ne possieda già una buona cognizione), sia del passato con crack di Jay-Z, fino al suo incredibile rapporto con la madre (lesbica, che lo ha dichiarato apertamente per la prima volta solo pochissimo tempo fa con conseguente commozione) e poi ad un momento molto rivelatorio riguardo l’infedeltà coniugale.
È il momento migliore non solo della puntata ma di tutta la serie, quello in cui viene raccontata una storia interessante e anche in maniera interessante, con un cortocircuito tra pubblico e privato da parte di figure pubbliche che avevano già fatto del proprio privato una questione condivisa, che non è niente male. Jay-Z e Beyoncé di fatto vivono tutto in pubblico e questa era la prima volta che lui parlava dell’accadimento più clamoroso che li abbia coinvolti. Televisione di gossip ma di profilo altissimo, che da un fatto che avrebbe cittadinanza solo nelle pagine dei peggiori giornalacci, tira fuori un momento di grande umanità, uno spunto più che onesto su quel che gli uomini sono e quel che le donne, a tutti i livelli fanno.
In occasione della scorsa puntata era venuto spontaneo chiedersi se questo sia il modello dello show per una tv d’elite, quello che fonde talent noti (o speciali) con racconti fuori da ogni schema, interviste che battono sentieri particolari e che sanno mescolare un po’ di glamour e tanti contenuti più virati sull’attualità, la realtà, la cronaca e il sociale. Non attori che fanno considerazioni sul conflitto in medioriente, ma personaggi noti che parlano di questioni molto serie che gli appartengono.
Fino alla scorsa puntata questo modello aveva avuto tutto tranne la componente di intrattenimento, era stato corretto rispetto alle sue evidenti premesse, ma lento, sciapo e poco interessante. Ora invece sembra di aver visto quel che doveva essere il programma nella testa di chi l’ha ideato e chi l’ha approvato.