No Activity - Niente da segnalare, la recensione

No Activity - Niente da segnalare si basa sui momenti che normalmente verrebbero tagliati: la noia di un appostamento che genera comicità

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No Activity - Niente da segnalare, la recensione della serie comedy su Amazon Prime Video.

L’idea di basare tutto sull’assenza di azione, all’interno di una cornice di genere quale il poliziesco che sulla dinamicità basa invece tutto, non è affatto male. Come Seinfeld è una serie sul nulla, Camera Caffè lo è sulla noia e sulla frustrazione lavorativa, No Activity - Niente da segnalare si svolge nei momenti di pausa tra una retata e l’altra. L'attesa è gran parte del lavoro dei poliziotti e della squadra che li segue. Lo è anche dei criminali che aspettano per lunghe ore l’arrivo di carichi illegali. Nei film, solitamente, tutto questo viene tagliato per passare subito al sodo. Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo basano invece la loro scrittura comica solo su questi momenti, in cui la noia diventa rivelatrice della personalità infantile, comica e surreale sia delle guardie che dei ladri.

Il cast sostiene la serie

Il format è quello australiano di No Activity, serie del 2017, ma l’esecuzione è pienamente italiana nel modo in cui lascia il suo parterre di comici fare ciò che meglio gli riesce e su ciò che articola le battute (dalle raccomandazioni per fare carriera, a un’ossessione per Marcella Bella).

Il primo gancio di No Activity - Niente da segnalare sono i suoi attori. In ogni puntata si alternano volti noti del cinema italiano. Sono nomi che invogliano a dare fiducia e andare oltre ad un episodio pilota non particolarmente riuscito. Questa frammentazione di star porta a una grande differenza tra segmenti e gag sia nello stile che nella riuscita. Qualcuno funziona incredibilmente bene. Emanuela Fanelli, a fronte di battute non sempre brillanti, si afferma come una delle migliori attrici comiche italiane. Il suo tono è in bilico tra uno schietto realismo, in cui vediamo l’attrice dietro il personaggio, e il servizio alla trama. La sua Palmira è in punizione al centralino della polizia. Si trova nel cuore dell’azione, le dicono. In effetti è proprio così: tra colleghe in crisi matrimoniale, un problema con la rabbia da imparare a gestire, e diversi flirt, in quell’ufficio non ci si annoia. 

Funziona anche la coppia Zingaretti - Tiberi. Due colleghi fermi nella volante in attesa del blitz. Altro che dinamica da buddy movie in cui il machismo fa da padrone, i due si umiliano continuamente da soli. La noia porta alla luce la versione più fragile di quello che sono. Fenomenale anche Maccio Capatonda che interpreta un guardiano ossessionato dalle teorie di complotto. Lui sembra non essere imbrigliato in nessuna sceneggiatura e fare un po' quello che vuole. È sia un bene che un male. Perché nei suoi segmenti pare di essere dentro un suo prodotto, che male si lega con il resto, ma riesce a caricare la comicità di una serie spesso altalenante. 

I difetti di No Activity

Non funziona infatti il controcampo: la trama dei ladri in attesa in un magazzino è affidata principalmente a Rocco Papaleo e Fabio Balsamo. La comicità dei due non va mai in sinergia. Lo dicono esplicitamente anche i personaggi: uno ama i giochi di parole, l’altro è disposto a uccidere pur di non sentirli. In generale No Activity - Niente da segnalare fatica ad amalgamare gli stili di comicità, perdendo ritmo e il fuoco di questo esperimento. Certo, si ride più della media delle serie comiche italiane. Peccato però che non si vada mai fino in fondo nel proposito di totale inattività. C’è una sottotrama esile che lega tutte le storie (la retata, appunto, che avvicina i poliziotti ai criminali). Non interessa mai veramente. 

Non capita spesso di dirlo. In questo caso i 6 episodi da 30 minuti, rendono No Activity agile e breve, ma sono troppo pochi per farla ingranare veramente. Una formula da vecchia TV, con stagioni più lunghe e continui ritorni allo status quo, con lo stesso numero di comparse illustri, avrebbe aiutato maggiormente ad affezionarsi a questi annoiati personaggi.

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