Nioh Collection, la raccolta definitiva di Team Ninja su PlayStation 5 | Recensione

La recensione della Nioh Collection, una remastered che contiene Nioh e Nioh 2 più tutti i DLC per PlayStation 5

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Sono trascorsi esattamente quattro anni dall'arrivo di Nioh su PlayStation 4: un'esperienza che provava a offrire un'alternativa al dilagante fenomeno dei soulslike, riportandoci in un'epoca che non era stata ancora ben caratterizzata e riproposta da Sekiro, ossia il Giappone feudale. Con la Nioh Collection, che offre entrambi i capitoli attualmente disponibili più i DLC inclusi, sarà possibile giocarli su PlayStation 5 al massimo della qualità proposta, godendo di una miglioria tecnica della quale può godere anche il più recente Nioh 2, che a brevissimo compirà un anno di vita.

Nioh Collection

"Il lavoro di aggiornamento è andato a toccare sia il frame rate che la risoluzione"Sia Nioh che Nioh 2 arrivano in questa Collection con l'intenzione di offrire delle remastered a tutto tondo, senza andare a intaccare quello che era il gameplay offerto in origine, ma soprattutto senza intaccare minimamente la struttura di gioco. Se avete bene in testa il luogo dove andare a recuperare i Kodama, come colpire gli avversari alle spalle, potrete rifarlo senza problemi: nessuno dei due titoli è stato variato in questi aspetti. Il lavoro di aggiornamento è andato a toccare, come era facile intuire, sia il frame rate che la risoluzione, che su PlayStation 5 possono esaltarsi più di quanto abbiano fatto i due prodotti di Team Ninja sulla console della oramai precedente generazione.

La particolarità sta nel poter scegliere una delle tre diverse modalità grafiche a disposizione di PlayStation 5, che va incontro alle necessità di uno spettro molto ampio di monitor a nostra disposizione. Nel caso in cui, infatti, vogliate accontentarvi di un 60fps ma a 1080p, quindi con un televisore che si deve fermare a un Full HD, potrete scegliere la modalità Standard, alla quale farà ovviamente da contraltare la Modalità 4K. La risoluzione aumenta, gli fps restano ancorati a 60, senza penalizzare la fluidità di movimento, che risulta comunque fondamentale in un titolo che fa del gameplay molto rapido il proprio cuore: non siamo dinanzi a un hack'n'slash, ma non troviamo motivo di dirvi che in Nioh le cose non vadano a una velocità abbastanza rapida, soprattutto per evitare un attacco che potrebbe stendervi a terra in un sol colpo.

Nioh Collection

Infine, per i più esigenti, potrete andare a spingere gli fps oltre i 60 e cercare di vedere a quanto può arrivare la vostra PlayStation 5: ne guadagnerete in fluidità, in risposta dei comandi e in tutto ciò che potrebbe spingere Nioh a creare una danza ancora più rapida, avvicinandosi a quanto fatto dal Lupo in Sekiro. La risoluzione non raggiungerà i 4K, praticamente mai, anzi si terrà molto ancorata a quanto avete visto nella Standard con i 1080p assicurati. Mentre, quindi, la Modalità 4K si identifica come una perfetta via di mezzo, questa va a favorire tutti quei giocatori che sono disposti a sacrificare un po' di illuminazione e di dettaglio in favore di una rapidità e di una fluidità che l'occhio umano potrebbe anche faticare a reggere. Dipende molto dai gusti. Sappiate, però, che tale modifica comporta una miglioria soltanto nel gameplay e nelle parti giocate, perché le cutscene non andranno oltre i 30fps ai quali erano state registrate a suo tempo.

L'altra grande novità che avremo modo di assaporare con la Nioh Collection è la possibilità di sfruttare quelle che sono le feature del DualSense, che già in diversi titoli ha saputo offrire un'esperienza più immersiva: basti pensare a Fifa, che trema a seconda del colpo inflitto alla palla o anche alla parte del corpo utilizzata per farlo, o anche a tanti altri titoli che stanno riuscendo a restituire un effetto molto più affascinante a quanto andremo a fare nella nostra avventura. Con Nioh avremo quel feedback aptico che oramai è diventato già prassi nella nostra quotidianità di videogiocatori: non siamo dinanzi a qualcosa di epocale, ma è di certo un'aggiunta che si sposa bene con le capacità di PlayStation 5, che oramai rischiano quasi di non essere più una novità assoluta.

Nioh Collection

Altro aspetto da non sottovalutare è l'aver totalmente annullato i tempi di caricamento, che su PlayStation 5 non potevano non essere più istantanei di così grazie all'SSD che promette di fare ancora più scintille: mentre, infatti, aspettiamo di assistere a quanto Ratchet & Clank siano stati in grado di spingerlo così in là, possiamo continuare a goderci di questi momenti nulli praticamente inesistenti anche nelle collection e nelle remastered. In ogni caso tutte le migliorie si fermano qui, trattandosi per l'appunto di un lavoro svolto esclusivamente dal punto di vista tecnico e pensato, molto probabilmente, per chi non ha ancora vissuto l'esperienza di Nioh, tantomeno del suo sequel.

Spendere la cifra di un titolo completo adesso, a un anno dall'uscita di Nioh 2, che non soffriva di problematiche tecniche essendo arrivato praticamente al termine della generazione scorsa, ci risulta essere abbastanza ridondante. Di certo poter spingere gli fps così oltre i 60 rappresenta una bella sfida per qualsiasi appassionato della fluidità, ma rischierebbe di trattarsi di una curiosità passeggera, sicuramente ben lontana dallo spingerci a rigiocare 100 ore di un action game che in alcune sessioni finiva per essere fortemente frustrante. Ai possessori di Nioh su PlayStation 4 non verrà data la possibilità di ottenere l'upgrade gratuito, tra l'altro, il che però potrebbe anche essere più giustificato, essendo trascorsi quattro anni dalla release originale.

Nioh Collection

Nioh e Nioh 2, nella loro Collection, rappresentano senza dubbio una buona proposta per variare da una formula che con i soulslike potrebbe essere diventata stantìa per molti videogiocatori: dall'altro lato entrambi i titoli hanno avuto modo, nel corso delle numerose ore a loro dedicate e da loro richieste, di denotare una monotonia di base oltre al fatto che il secondo in più di un'occasione si è dimostrato un more of the same del primo. Arricchito sicuramente dei DLC che sono stati proposti nei mesi successivi, Nioh 2 ha provato a inerpicare la narrazione attraverso delle vicende più accattivanti e andando ad approfondire una storia che aveva lasciato spazio a un Giappone feudale fatto di misticismo e di demoni, ma per chi ha avuto modo di sviscerare già all'epoca entrambi i titoli, questa remastered potrebbe essere anche peggio di un more of the same.

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