Ninjak vol. 6: Le sette lame di Master Darque, la recensione
Abbiamo recensito per voi l'ultimo volume di Ninjak, fumetto di Kindt, Maurer, Segovia, Cafu e Laming
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Con Le sette lame di Master Darque si conclude Ninjak, serie Valiant pubblicata in Italia da Star Comics. L’ultimo arco narrativo scritto da Matt Kindt si chiude là dove tutto ha avuto inizio: Colin King – agente segreto dell’MI-6 – si ritrova a incrociare il suo cammino con quello dei Sette dell’Ombra, un gruppo di maestri shinobi addestrati in Tibet presso il Tempio del Monaco non morto.
D’altronde, come abbiamo appreso negli ultimi appuntamenti, dietro la folta chioma rossa di Roku si nasconde Angelina Alcott, l’agente istruttore dell’MI-6 con la quale il Nostro ha avuto una relazione anni addietro; dopo essere stata uccisa e riportata in vita dai monaci tibetani, però, Angelina non possiede più i ricordi del suo passato e vede in Ninjak una nemesi.
Nei ventisette episodi originali della serie, il demiurgo dell’Universo Valiant è riuscito a mantenere vivo l’interesse per il personaggio grazie a un attento gioco di contaminazione di generi: partendo da una solida intelaiatura da spy-story, infatti, Kindt ha di volta in volta inglobato nelle sue sceneggiature elementi mystery, esoterici e fantascientifici, tutti gestiti sapientemente e con il giusto equilibrio.
A mano a mano che il lettore prosegue nella lettura di questa avvincente fumetto non può che restare colpito dal percorso di crescita del protagonista: sotto la gestione Kindt, Colin ha infatti acquisito uno spessore e una profondità tale da imporsi al di fuori del ben definito e limitante ruolo di comprimario della squadra Unity. Lontano dal cono d’ombra proiettato da Aric di Dacia (X-O Manowar) e Gilad Anni-Padda (il Guerriero Eterno), King ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente.
Il merito è da ricercare in una costruzione organica del personaggio che, mostrando un poco alla volta i retroscena del suo passato, è esplosa negli ultimi volumi con rivelazioni che l'hanno fatto sprofondare nelle paludi del senso di colpa: prima il dramma di un bambino diventato uomo da solo, con enormi sacrifici fisici e mentali, e ora tutta la disperazione, l’urgenza e la pericolosità di questa situazione estremamente delicata, che trova il suo – momentaneo – finale su queste pagine.
Le sette lame di Master Darque convince grazie alla fluidità della narrazione, la tensione costante che attraversa ogni singola pagina e per l’omogeneità della componente artistica affidata a CAFU, disegnatore spagnolo che si occupa splendidamente di prologo ed epilogo, e ai colleghi Marc Laming e Stephen Segovia, che firmano la storia portante.
Sebbene ognuno di loro mantenga vive le proprie peculiarità, non possiamo non evidenziare come i tre artisti siano accomunati da uno stile plastico, capace di esaltare l'esplosiva componente dinamica di questo fumetto. Il risultato è più che buono in tutte le sue parti e concorre a rendere il commiato dalla serie una piacevole storia action intrisa di dramma.