Ninjak vol. 1: L'Arsenale, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Ninjak, serie Valiant di Matt Kindt, Clay Mann e Butch Guice

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Arriva in Italia la serie dedicata a Ninjak, eroe dell'Universo Valiant che abbiamo avuto modo di conoscere sulle pagine di Unity e di X-O Manowar grazie alle sue spettacolari incursioni. Per Colin King è tempo di intraprendere un percorso in solitaria grazie a un'emozionante avventura scritta da uno degli autori che hanno reso unica la "rinascita" della Valiant ComicsMatt Kindt.

Il racconto imbastito dallo scrittore di Saint Louis si muove lungo due differenti linee temporali: in quella principale seguiamo la missione di Ninjak intento a sgominare l'Arsenale, un gruppo di fabbricanti di armi al soldo del miglior offerente. Dopo un lungo e dettagliato lavoro di indagine, il MI6 è riuscito a redigere un elenco sommario dei Sette dell'Ombra - i maestri shinobi ai vertici dell'organizzazione - e ha assoldato l'agente Ninjak per eliminarli uno a uno. Il primo della lista è il grande Kannon, seguito dalla sua guardia del corpo Roku, una pericolosa assassina dai taglienti capelli rossi senzienti.

Atmosfere familiari a chi da sempre è appassionato del genere spionistico incontrano la magia esotica del mondo orientale creando uno 007 in salsa ninja decisamente magnetico. Suspense, azione e ambientazioni lussuose fanno da sfondo alla missione da infiltrato dell'agente King, alle prese con l'ennesima prova che mette a dura prova il suo addestramento.

Proprio il periodo della sua formazione è al centro della seconda linea temporale: in File Perduti, Kindt narra gli anni da recluta in cui Colin era noto come l'agente Henry Collins ed era affiancato dal supervisore Angelina Alcott: le prime missioni da agente segreto, i trucchi del mestiere da imparare, gli errori da evitare e le relazioni dalle quali fuggire.

I continui salti temporali hanno il pregio di creare la giusta tensione nel corso di quella che è senza dubbio una piacevolissima lettura. Lo spettro emozionale a cui attinge Kindt è ampio e gli permette di esplorare anche la fanciullezza di Colin e scavare a fondo nel passato per analizzare il suo rapporto con Alain, personaggio diametralmente opposto a un ben più noto maggiordomo dei fumetti.

Questa grande varietà di tematiche e ambientazioni viene esaltata dal team di disegnatori che si occupa delle varie fasi del racconto: il presente narrativo è affidato al bravissimo Clay Mann: il suo stile realistico modella figure plastiche dotate di grande dinamismo che imprimono velocità a ogni singola vignetta.

I File Perduti sono invece impreziositi dall'arte di Butch Guice, artista che dà il meglio con ambientazioni noir, dotato di una forte componente oscura; la cura con cui ha realizzato queste splendide tavole sì che il lettore possa realmente assaporare un'atmosfera da spy-story.

Prestano la propria arte anche artisti del calibro di Juan José Ryp e Marguerite Sauvage: il primo dotato di uno stile dettagliato quanto grottesco; la seconda molto più pittorica e autrice di una prova che innalza il livello della componente grafica del volume.

Segnaliamo in chiusura anche una rinnovata veste grafica varata da Edizioni Star Comics che contempla - tra le altre cose - un'anteprima del prossimo volume dedicato a Ninjak.

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